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Bolzano, chiude la sezione Covid del San Maurizio. La gioia dell’infermiera: “A mai più, speriamo”

Lo annuncia sulla sua pagina Facebook “Wellenbrecher” il fotografo e blogger Andrea Pizzini



BOLZANO. "E' stata chiusa la sezione Covid Medicina B del San Maurizio di Bolzano. Per fortuna i casi stanno scendendo". Lo annuncia sulla sua pagina Facebook “Wellenbrecher” il fotografo e blogger Andrea Pizzini. Pubblicando la foto e il testo inviatigli da Laura Artioli, infermiera del reparto.

"Esattamente la data della comunicazione non la ricordo, ricordo solo lo sconforto e la paura che risaliva, sapevamo bene a cosa andavamo incontro lo avevamo già sperimentato a marzo, la prima ondata. Allora giocavamo in casa, il nostro reparto, i nostri medici, il nostro team, insomma una serie di sicurezze anche se misere le avevamo. Questa volta con i primi di novembre iniziano a dirci diventate covid, anzi chiudete baracca qua e traslocate nella nuova clinica. Mio Dio... Corri corri generale, traslochiamo in pochi giorni un intero reparto, lo alle stiamo in una struttura totalmente sconosciuta e nemmeno pronta all'uso. Ci arrabattiamo come possiamo, ci si organizza alla svelta e il 12 sera la comunicazione ufficiale "Domani si apre medicina covid ala B", penso nessuno di noi abbia dormito quella notte... Il 13 novembre arriviamo in turno carichi di energia con una paura fottuta, ma pronti ad affrontare il primo turno di 12 ore, che poi sono state 14 ma dettagli. 13 trasferimenti uno dopo l'altro, non capivamo più nulla carte ovunque, visi terrorizzati, dove è questo, passami quello il delirio più totale... A fine giornata mi sono detta "così non posso farcela" ma invece ci siamo riusciti per ben 4 mesi. Turni pesanti, giornate infinite e giornate che ci sono volate via senza nemmeno accorgercene".

"Lungo il percorso abbiamo perso davvero tanti pazienti... Davvero troppi, cominciavamo ad accusare la stanchezza fisica ed emotiva. Abbiamo cominciato ad abbassare la guardia probabilmente, più colleghe si sono ammalate ed in quel periodo il morale era davvero a terra. Con gennaio si sperava in un calo dei ricoveri ed invece siamo arrivati ad almeno 30 pazienti, con una serie di dimissioni e ricoveri al giorno davvero estenuanti per le condizioni lavorative. Con i primi di febbraio eravamo sfiniti, un team dermatologico, con l'aggiunta di più colleghi da svariati altri ambiti, stava portando avanti un reparto di medicina covid a tutti gli effetti. Come se non bastasse ci sono arrivati pazienti dai vari reparti, chirurgia, ortopedia, urologia, cure palliative e chi più ne ha più ne metta, insomma, che non ci vengano a dire che non abbiamo fatto aggiornamento questo anno perché gli ecm dovrebbero regalarceli per il 3 anni a venire. Tra tutte le difficoltà siamo riusciti a compattare il gruppo rendendoci un team unico e raro, tra le difficoltà e i momenti bui, siamo riusciti a trovare la forza per ridere , ci siamo presi in giro, ci siamo anche divertiti, abbiamo pianto. Abbiamo coccolato i nostri cari pazienti cercando di rendere l'isolamento nelle stanze il più lieve possibile. Li abbiamo fatti ridere e piangere di gioia, abbiamo parlato con i parenti, li abbiamo accompagnati lungo l'ultimo percorso... speriamo di averli rassicurati il più possibile... Ecco si lo devo proprio dire "Siamo stati davvero bravi". A 4 mesi dall'apertura finalmente la comunicazione tanto attesa il 16 marzo "Oggi chiudiamo"... Davvero... Finalmente, finalmente torniamo a casa... Torniamo a casa in tutti i sensi, perché in questi 4 mesi a casa non ci siamo quasi mai stati né fisicamente né mentalmente... A mai più Medicina Covid B, a mai più spero...”.













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