il caso

Bolzano: commesse al lavoro anche a Pasqua

In via Museo e sotto i Portici. La Cgil: «Le dipendenti hanno paura a dire no. Serve una legge ma Svp e Pd latitano»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Abbiamo vinto una battaglia di civiltà con i megastore, che oggi a Bolzano resteranno chiusi, ma non con le grandi catene del centro storico che hanno costretto una parte del personale a rinunciare ad una Pasqua serena in famiglia»: a parlare è Antonella Costanzo, segretario provinciale della Filcams Cgil, che ieri mattina si è fatta un giro in via Museo e sotto i Portici per parlare a quattr’occhi con decine di commesse, molte delle quali timorose e poco propense a lasciarsi andare. «Si tratta di ragazze che vengono, in gran parte, dal Centro-Sud Italia - prosegue Costanzo - e hanno bisogno di lavorare. Sanno che i mille euro che portano a casa ogni mese sono essenziali per far quadrare i conti. Hanno avuto a malapena il coraggio di dire che se l’azienda le avesse lasciate scegliere sarebbero state più felici. Poi sono tornate tra gli scaffali senza aggiungere altro. Un quadro desolante: vorrebbero di re di più ma non possono». La Cgil ha avuto modo di appurare che resteranno aperti Zara e Mac (cosmetici) in via Museo e Mango sotto i Portici. «Ma non saranno i soli - continua Costanzo - a voler massimizzare gli incassi in un giorno di festa». Indicazioni positive vengono invece da Aspiag (i cui punti vendita saranno chiusi a Pasqua), che ha tenuto conto delle indicazioni dei dipendenti, anche per Pasquetta. «Sia a Bolzano che a Merano - prosegue Costanzo - l’azienda ha rispettato la volontarietà. Lavorerà solo chi è d’accordo. Un segnale importante, che ci soddisfa, dopo il muro contro muro degli anni scorsi. Ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Il braccio di ferro è ancora in corso». A Pasquetta Aspiag resterà aperta in via Buozzi, via Galilei, viale Druso e via Museo. Ma anche a Vipiteno, Bressanone, Castelrotto, Merano Chiusa, La Villa, Ortisei e Santa Cristina. Maurizio Surian della Cgil tiene in modo particolare a rimarcare la latitanza dei politici locali, «che potrebbero almeno provare a fare una legge per regolamentare i festivi: mi aspettavo di più dal presidente della giunta Kompatscher, che ha la delega al commercio, ma anche da altri partiti di centrosinistra, come il Pd, che forse hanno smesso di lottare per i lavoratori». Walter Largher della Uil sottolinea come «a Trento la situazione sia oggettivamente migliore, tanto che le serrande resteranno abbassate ovunque, almeno a Pasqua. Per Pasquetta è in aumento, tanto a Bolzano quanto a Trento, il numero dei commessi che ha avuto il coraggio di dire no. A Pasqua, paradossalmente, non si può perché è considerata una domenica qualsiasi».

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