il processo

Bolzano condannato a 10 anni per il tentato omicidio della moglie

L’aggressione con il coltello nel marzo del 2019 in via Claudio Augusta



BOLZANO. Un cittadino albanese di 42 anni è stato condannato oggi, 30 aprile,  a 10 anni di reclusione, con rito abbreviato, per tentato omicidio aggravato.

L'uomo, nel marzo del 2019, accoltellò per strada la ex moglie, ferendola gravemente.

La donna stava camminando in via Claudia Augusta a Bolzano, spingendo il passeggino in cui si trovava una delle tre figlie della coppia, che era già separata: lei aveva infatti denunciato il marito per le continue violenze e viveva in una casa protetta.

Il giudice oggi ha anche condannato l'uomo al pagamento di 40mila euro come provvisionale, quindi come anticipo del risarcimento alla donna. L'uomo resta comunque completamente libero, in attesa che la sentenza diventi definitiva. 

"È un segno importante: la violenza contro le donne non resta impunita". Lo afferma Christine Clignon, presidente Gea, commentando la sentenza del tribunale di Bolzano.

Elena Biaggioni, avvocata della donna sopravvissuta alle coltellate inferte dal marito di fronte alla figlia più piccola, esprime "soddisfazione per l'accoglimento della richiesta del pubblico ministero e per il riconoscimento delle aggravanti. Resta comunque l'amarezza - osserva - per tutto quello che la vittima ha dovuto subire: il percorso processuale doveva essere più breve e tutelante visto la gravità del fatto e l'arresto in flagranza".

Per di più, sottolinea una nota di Gea, "mentre l'uomo resta libero, senza alcun obbligo di firma o di dimora, senza ordine di allontanamento, in attesa dell'appello", la donna "continuerà a vivere nascosta e con la paura onnipresente di subire un altro attacco".

"Ora è fondamentale vigilare e continuare a seguire questo caso per evitare che la condanna resti sulla carta e per aiutare M. a ricostruirsi una vita. Per questo la presenza di così tante persone a ogni udienza è stata così importante: ha tenuto i riflettori accesi sul caso, impendendo che i tentativi della difesa di banalizzare quanto avvenuto venissero accolti", conclude Clignon.













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