BOLZANO

Bolzano, dopo la rimozione delle slot ora la sfida è togliere i totem

Bolzano è diventata l’area con minore densità di macchinette da gioco in Italia. Lo dicono i dati dei Monopoli di Stato rielaborati dai giornali del gruppo Espresso in collaborazione con la società di data visualization Dataninja. Ma intanto nei bar proliferano le macchinette "illegali"


Davide Pasquali


BOLZANO. Bolzano è diventata l’area con minore densità di macchinette da gioco in Italia. Lo dicono i dati dei Monopoli di Stato rielaborati dai giornali del gruppo Espresso in collaborazione con la società Dataninja.

Le macchinette sono diminuite. Merito della petizione avviata dal nostro giornale negli anni scorsi contro il proliferare di gioco d’azzardo e ludopatie, merito della legge provinciale sui luoghi sensibili. E così, molte altre regioni italiane stanno per accodarsi. Come scrive criticando Astro, l’associazione dei gestori e noleggiatori di slot in seno a Confindustria, si sta evidenziando in Italia «la ferrea volontà emulatrice che contraddistingue un numero sempre crescente di Regioni, che a questo mirabolante risultato (gioco legale zero e gioco illegale “a mille”) puntano come se fosse un traguardo di efficienza amministrativa (Lombardia, Liguria, Toscana, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia)». Gioco legale a zero, ossia prima via le slot, a partire dal 2013, da tutti i bar entro un raggio di 300 metri dai luoghi sensibili; poi via le slot e le videolottery dalle sale giochi, ora, dal primo gennaio 2016. Ma il rovescio della medaglia, secondo i gestori dell’azzardo legale, sono i totem, “il gioco illegale a mille”, sul filo del rasoio tra lecito e illecito. In questo senso Bolzano fa ancora da nave scuola a livello nazionale. Comparsi, come testimoniato ai tempi dal nostro giornale, già a fine 2012, i totem hanno proliferato a partire dalla rimozione delle slot, nei primi mesi del 2013. E oggi, in città, ce ne sono decine e decine. Come testimoniato da video, interviste e servizi dell’Alto Adige nelle ultime settimane, pare siano ancora più pericolosi delle slot. Lì si gettavano monetine, qui volano via banconote da 200 euro in pochi minuti. Un fenomeno meno diffuso nel resto d’Italia, dove a farla da padrone sono ancora le slot e le vlt. Per ora, la politica provinciale pare non abbia trovato soluzioni. Scrive Assotrattenimento: «Le difficoltà terminologiche sembra che stiano avendo la meglio: come si può infatti vietare un distributore self service di servizi leciti (come le ricariche telefoniche)? Come si può normare ciò che è occultato (ovvero la possibilità di giocare illegalmente con soldi e per soldi), posto che, se tutto ciò non fosse ben nascosto, i Monopoli di Stato già interverrebbero con pesanti sanzioni pecuniarie?»

Agli altoatesini, però, poco importa dei cavilli giuridici. Sperano che la politica prenda coscienza e risolva, Dopo le slot, via anche i totem. (da.pa)













Altre notizie

Il funerale

L'ultimo saluto a don Cristelli, il prete "scomodo"

Una folla a Miola di Piné per l'addio al prete giornalista interprete del Concilio Vaticano II. Fu vicario parrocchiale a Oltrisarco e poi tra i fondatori del sindacato regionale dei giornalisti. Il vescovo di Trento Lauro Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

 

 

Attualità