Mobilità

Bolzano, il raddoppio dell’Arginale bloccato dal ponte Twenty 

Il Comune non apre sul vecchio progetto e insiste sulla Statale 12 in galleria. L’assessore Stefano Fattor: «Allo studio misure nel breve periodo per alleggerire il traffico sull’asse di via Galilei»



BOLZANO. Anche l'altro giorno Bolzano si è fermata entrando e uscendo dall’Arginale. Succede così (quasi) sempre. E, forse, accadrà così anche con Monte Tondo diventato circonvallazione nord e il progettato tunnel sotto la rotonda di ponte Roma. Perché l’imbuto sarebbe sempre li, dopo la rotonda. Stephan Konder, ex assessore Svp e molto vicino all’ala economica, ha (ri)proposto: «Raddoppiamo l’Arginale. Le grandi opere arriveranno troppo tardi». E il Comune? Risponde Stefano Fattor: «Abbiamo già chiesto un vertice con Kompatscher e Alfreider. Lo faremo subito dopo approvato il pums». Ed è una notizia. Dunque quando? «Entro gennaio», annuncia l’assessore alla viabilità.

Al centro una questione: la variante alla Ss12 è giudicata l’unica soluzione in grado di rompere l’assedio in atto tra via Roma, ponte Roma e l’ingresso ( a pettine) dell’Arginale. E dunque l’orizzonte previsto, poco prima del 2030 potrebbe essere troppo tardi. Nel frattempo Bolzano, con i volumi di traffico previsti in incremento, scoppia.

Per cui lo stesso Fattor apre ad uno scenario intermedio, difficile ma forse inevitabile : muoversi favorendo l’inserimento di nuovi, possibili, itinerari in grado di alleggerire l’asse di penetrazione e viceversa, di fuoriuscita, tra Bolzano e Bolzano sud. «Si potrebbero rivedere i flussi distribuendoli tra via Palermo e via Resia», spiega. Ma attraverso una azione sinergica che metta insieme i nuovi mezzi pubblici con una gestione attiva delle code anche con l’implementazione delle nuove tecnologie sui portali, suggeriscono a loro volta i tecnici.

Con un obiettivo strategico: «Non far passare tutto su via Galilei». E al contrario. Perché non il raddoppio dell’attuale Arginale? «Il nodo resta la presenza del ponte del Twenty che oggettivamente si pone in mezzo ad un possibile allargamento lungo gli argini».

E lo stesso assessore difende il progetto “arginalina”, da lui predisposto. Si tratta di piccoli interventi in concomitanza delle entrate a pettine per evitare quanto più possibile gli slalom-gimcane per re- immettersi nelle corsie doppie. Ma questa soluzione prevede anche un vasto programma di espropri rispetto alle aree contigue all’Arginale stessa.

Dunque Bolzano si trova di nuovo stretta negli orizzonti programmatici: o attendere la grande variante alla “famigerata” Statale 12, tuttavia non prima di otto-nove anni, oppure limitarsi a interventi tampone, visto che la stessa galleria di Monte Tondo non risolverà le immissioni da ponte Roma verso la Zona.

Oppure, come ha suggerito l’ex assessore comnunale Konder riaprendo il dibattito, rispolverare il vecchio progetto di Salghetti, tagliando la testa al toro e mettendo mano ad un progetto intermedio di circa (parole di Konder) 20 milioni di euro. Entro gennaio, nel prossimo, ennesimo, vertice tra Comune di Bolzano e Provincia, si dovrebbe avere più chiarezza soprattutto sulle date. P.CA.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità