Bolzano, l'assessore Peintner: «Basta esenzioni alle materne, pagheranno tutti»

Dal prossimo anno non esisterà più l'esenzione totale dal ticket e la tariffa minima sarà ritoccata verso l'alto, probabilmente a 20 euro mensili


Davide Pasquali


BOLZANO. Il Comune deve ripianare i conti e troppe famiglie considerano l'asilo pubblico come un mero servizio gratuito di baby-sitter, da utilizzarsi solo quando fa comodo. Per questi due motivi, dal prossimo anno scolastico alle scuole materne è probabile che tutti dovranno pagare una retta, contrariamente a quanto avviene oggi, visto che gli esentati sono molti. La tariffa standard rimarrà identica ad oggi, salvo eventuali adeguamenti all'inflazione, ma non esisterà più l'esenzione totale e la tariffa minima sarà lievemente ritoccata verso l'alto, probabilmente a 20 euro mensili. Per ora si tratta solo di una proposta, ma provenendo dal gruppo Volkspartei in consiglio comunale, ha buone possibilità di divenire operativa. «Non abbiamo ancora deciso nulla», getta preventivamente acqua sul fuoco l'assessore competente per le materne, Judith Kofler Peitner. È infatti alquanto probabile che in maggioranza gli esponenti del centro-sinistra non accolgano la proposta con un bell'applauso. Se n'è parlato all'interno della Svp cittadina e ora il tema, delicato come sempre quando si parla di tariffe dei servizi pubblici, a breve verrà portato in giunta. «Oggi come oggi - spiega l'assessore comunale alla scuola - dobbiamo fare i conti con due ordini di problemi. Intanto, le materne dispongono di personale provinciale, e questo sia per il Comune che per le famiglie è decisamente un bel vantaggio economico». Ma il municipio «deve pur pagare cuochi, vivande, personale delle pulizie e via dicendo». Oggi come oggi, le entrate comunali non raggiungono il livello dei costi da coprire. In pratica in tutti i settori, comprese dunque anche le scuole dell'infanzia. Questo è di certo il motivo principale che ha portato alla proposta, in realtà pensata già nella scorsa legislatura, ma ritirata poi per il timore di essere accolta negativamente dopo l'aumento di altre tariffe. Che sia questo il motivo principale, si evince anche dal recente accordo stipulato dal municipio col comando provinciale della guardia di finanza, volto al controllo delle autocertificazioni presentate nelle richieste di esenzione o riduzione delle tariffe negli asili e nelle mense scolastiche. La convinzione è che i furbetti dell'autocertificazione non manchino. Ma l'assessore tiene a sottolineare anche un'altra motivazione, a suo dire altrettanto importante: «È più che altro una questione di educazione: ci siamo accorti che in molti casi, specie per chi è esentato dal pagamento della tariffa e quindi riceve un servizio gratuito, l'asilo viene sfruttato semplicemente come fosse una baby sitter. Abbiamo compreso che la gratuità non fa apprezzare l'alto valore pedagogico di quella che non a caso è chiamata scuola materna. Perché non è un posto dove si parcheggiano i figli quando serve. Chi usa l'asilo così, a corrente alternata, un giorno sì e tre no, occupa posti che potrebbero essere di altri, esclusi perché in posizione arretrata nelle liste d'attesa».

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