Bolzano: l'ex sindaco Benussi difende il fascismo, scoppia un caso in Fli

A proposito dell'intenzione di spostare il bassorilievo del duce, Benussi dice che i tedeschi "dovrebbero ringraziare Mussolini e deporre fiori davanti alla statua". Ma il responsabile del partito Alessandro Urzì si dissocia dalle affermazioni del collega



BOLZANO. "Tra i tanti mali del fascismo c'è anche stato del bene ed i tedeschi dovrebbero ringraziare e deporre fiori davanti alla statua del duce".

Con queste parole - legate alla polemica sullo spostamento del bassorilievo di Mussolini da piazza Tribunale a Bolzano _ l'ex sindaco del capoluogo altoatesino Giovanni Benussi, ora approdato nelle fila di Futuro e Libertà, ha spiazzato i suoi stessi colleghi di partito, costringendo il responsabile di Fli a Bolzano Alessandro Urzì a dissociarsi pubblicamente: "Alcune espressioni usate da Benussi _ dice Urzì _ non rappresentano la linea ufficiale di Futuro e Libertà".

Urzì parla di "definitivo giudizio storico e morale di condanna verso il fascismo come regime che conculcò le libertà personali e avviò l'Italia in un conflitto non voluto dagli Italiani, applicando le leggi razionali che rimangono un'onta indelebile nella storia del nostro Paese''.

''Oggi - afferma - è richiesto di lasciare alle spalle quella eredità, di riconoscerne il peso e il significato, quale monito per le future generazioni. A maggior ragione ciò è richiesto in Alto Adige in cui al fascismo si è accompagnata anche una campagna di snazionalizzazione della minoranza di lingua tedesca che ha aperto ferite che faticosamente ancora oggi la società civile sana sta tentando di rimarginare. In questo quadro non deve essere concesso alcun pretesto per il fraintendimento del rapporto della Comunità italiana con quella eredità storica''.

Sulla questione dei monumenti, Urzì parla della necessità di ''fare fronte comune per una politica italiana sana e condivisa''. Fli attacca gli esponenti del Pdl Michaela Biancofiore e Giorgio Holzmann, responsabili di un Pdl che ''vende gli italiani dell'Alto Adige senza compenso''. ''Sulla questione del monumento - ha detto Urzì - Bondi si è assunto una responsabilità devastante, mandando in cocci il tentativo di costruire una politica per un benessere condiviso''.

Per questi motivi, Urzì ha ribadito la proposta di una ''rete degli italiani di buona volontà '' che sappia confrontarsi con la Svp ''sul piano politico''.













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