Bolzano, l'Unione commercio: dal 2010 dati economici positivi per l'Alto Adige

Il tasso di disoccupazione, con l'1,9 per cento, rimane ai minimi termini. Più 1% del numero delle aziende (oltre 57.300) e calo del numero dei fallimenti



BOLZANO. Se nel 2009 hanno prevalso l'insicurezza e le aspettative erano negative possiamo dire ora che nel 2010 la situazione dell'economia altoatesina e in particolare dei settori commercio al dettaglio e all'ingrosso e servizi, è stata caratterizzata da ottimismo e fiducia. Lo ha detto il presidente dell'Unione commercio Walter Amort.

Da valutare positivamente sono in particolare indicatori quali il tasso di disoccupazione, che, con l'1,9 per cento, rimane ai minimi termini, il circa +1 per cento di aumento del numero delle aziende (oltre 57.300) e il calo del numero dei fallimenti.

Anche il tasso di inflazione si è mosso entro limiti scarsamente problematici. Motore dell'economia si conferma il turismo, come dimostrano i dati rilevati nei primi otto mesi dell'anno.

Il direttore dell'Unione Werner Frick si appella quindi all'amministrazione pubblica e ai responsabili delle decisioni politiche, perché le molte piccole aziende altoatesine siano messe in primo piano e sostenute con ogni mezzo.

Con oltre 63.000 posti di lavoro, le piccole aziende rappresentano il 43 per cento dell'economia provinciale nel suo complesso, mentre in relazione alla creazione di valore aggiunto, contribuiscono con oltre 3 miliardi di euro, una quota pari al 39 per cento del totale, sottolinea in una nota.













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