BOLZANO

Bolzano, la rivincita delle commesse: "A Pasquetta non lavoriamo"

Una marea di lettere ai datori di lavoro. I sindacati: "Purtroppo chi non ha un contratto a tempo indeterminato è ancora ostaggio delle grandi catene"



BOLZANO. Tempi duri per le aziende altoatesine che hanno deciso di tenere aperto nei giorni festivi. Nella prossima data utile - ovvero Pasquetta - per diversi grandi marchi non sarà facile mettere assieme una squadra sufficientemente ampia da coprire tutti i turni di lavoro.

Molti commessi - sia dei supermercati che dei negozi di abbigliamento, in particolare nei megastore ma anche del centro storico - hanno deciso infatti di spedire ai rispettivi datori di lavoro una lettera (che fa riferimento all'articolo 141 del contratto) nella quale spiegano che non intendono lavorare.

L'appiglio legislativo è la sentenza pronunciata di recente a Rovereto (su iniziativa della Uil) che ha visto coinvolte tre commesse di un supermercato. Il giudice è stato chiaro: le aperture festive vanno bene, ma il personale reclutato per coprire i turni deve essere d'accordo. O meglio se comunica (per lettera) di non essere disponibile per una o più date (i festivi sono dodici in un anno) il datore di lavoro deve rispettare questa scelta.

Chi non ha ancora un contratto a tempo indeterminato - spiegano i sindaci - "è ancora ostaggio delle grandi catene".













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