Bolzano: legionella nelle case Ipes di via Bari
Rilevata nelle condutture dell’acqua dopo il ricovero di un inquilina al San Maurizio. Oggi la disinfezione per shock termico
BOLZANO. Legionella nei caseggiati Ipes di via Bari, dal civico 2 al civico 16. Gli inquilini del complesso che si affaccia su piazzetta Santa Maria in Augia se ne sono resi conto ieri, allorquando l’Ipes ha affisso gli annunci nei giroscale: è stata rinvenuta la presenza del batterio, severamente vietato farsi la doccia, domani verrà avviata la disinfezione tramite shock termico delle tubature dell’acqua. Per il momento non ci sono conferme ufficiali, ma secondo indiscrezioni trapelate in serata i prelievi di acqua nella rete idrica sarebbero stati avviati a seguito del ricovero di una inquilina dello stabile, le cui condizioni di salute, già non ottimali, sarebbero state pesantemente aggravate da una legionellosi.
«Gentili inquilini», si legge nell’avviso, definito importante, diramato ieri dal centro servizi all’inquilinato dell’Istituto provinciale edilizia sociale, «siamo stati informati dal Comprensorio sanitario di Bolzano, Servizio igiene e sanità pubblica, che da prelievi di campioni dal circuito dell’acqua di questo fabbricato, risulta la presenza di legionella».
Una certezza, dunque, e non una supposizione. Motivo per cui il servizio ha prescritto il divieto assoluto di farsi la doccia per tutti gli inquilini fino alla verifica del risultato della disinfezione tramite shock termico. Il batterio della legionella, infatti, inattivo sotto i venti gradi centigradi, prolifera fra i venti e i quaranta, ma viene neutralizzato da temperature superiori ai cinquantacinque.
A scopo preventivo, comunque, l’Ipes ha deciso di sospendere l’erogazione di acqua calda sanitaria. Ovviamente, però, nei vari giroscale nessuno, ieri, ha osato aprire i rubinetti, nemmeno quelli dell’acqua fredda. E qualche famiglia si è pure rivolta al pronto soccorso, avendo scoperto, dopo il bagnetto del mattino, che l’acqua con cui era stato lavato il figlioletto era potenzialmente pericolosa.
Stamane una ditta effettuerà le operazioni di bonifica: gli incaricati accederanno a tutti gli alloggi, dove, rubinetto per rubinetto, si procederà allo shock termico: la temperatura dell’acqua verrà aumentata ad almeno 70 gradi, pertanto gli inquilini sono stati invitati a prestare attenzione per evitare scottature e ustioni. Al termine delle operazioni si procederà all’analisi di ulteriori campioni di acqua, per verificare se il batterio sarà stato o meno eliminato. Fra i residenti, intanto, la preoccupazione permane. C’è chi parla di intervento intempestivo, visto che la paziente di cui sopra sarebbe stata ricoverata al San Maurizio da più giorni.
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