Bolzano: manca il marciapiede, fa causa al Comune

Il Comune è in causa con una signora di 65 anni che dal 2005 sta chiedendo inutilmente di essere risarcita per le conseguenze di una caduta avvenuta lungo un tratto di via Druso all'epoca privo di marciapiede



BOLZANO. L'amministrazione comunale di Bolzano è in causa con una signora di 65 anni che dal 2005 sta chiedendo inutilmente di essere risarcita per le serie conseguenze di una caduta avvenuta lungo un tratto di via Druso all'epoca privo di marciapiede. L'incidente avvenne il 26 novembre 2005 verso mezzogiorno.

La bolzanina in questione cadde mentre tornava a casa con il marito lungo via Druso dopo aver fatto la spesa. Faceva freddo ed il giorno precedente aveva anche nevicato leggermente. Nei pressi della caserma «Otto Huber», la signora in questione camminava in direzione Merano per raggiungere la propria abitazione. All'epoca quel tratto di strada era completamente privo di marciapiede (su entrambi i lati della carreggiata) e tutti i pedoni erano costretti a camminare su una fascia di terreno prospicente la caserma, priva di asfaltatura, sconnessa, da cui emergevano le radici di alcuni alberi. Si trattava di una fascia di terreno tra il muro della caserma e la carreggiata di viale Druso che risultava di proprietà del «Consorzio di Miglioramento Fondiario Fago».

Era ad uso pubblico in quanto doveva essere obbligatoriamente utilizzata dai pedoni in assenza di marciapiede su entrambi i lati della carreggiata. Non solo. Quella fascia di terreno era espressamente indicata da un segnale verticale di «percorso pedonale» fatto installare dall'amministrazione comunale che però non pensò mai di garantire un minimo di manutenzione. E così il giorno dell'incidente accadde che la signora, anche a seguito di alcuni resti di neve ghiacciata e di foglie secche non asportate, cadde a terra procurandosi la frattura dell'avambraccio sinistro.

Solo due anni dopo l'amministrazione comunale (probabilmente anche a seguito di questa vicenda legale) decise di intervenire realizzando un marciapiede ed il tracciato della pista ciclabile. Di fronte alle richieste risarcitorie della signora, però, l'ufficio legale del Comune ha sempre risposto picche. Ora la questione è al vaglio del tribunale civile che ha fissato l'ultima udienza per il 2 febbraio dell'anno prossimo. Formalmente la causa è stata attivata sia nei confronti del Consorzio di Miglioramento Fondiario (quale proprietario del terreno) che del Comune di Bolzano (in virtù dell'uso pubblico del terreno). La ricostruzione della vicenda in sede giudiziaria sta proponendo aspetti anche «politici» sull'amministrazione comunale.

L'avvocato Oskar Plörer, che difende in giudizio la signora vittima della caduta, ha più volte sottolineato i pesanti ritardi del Comune nel realizzare le necessarie infrastrutture di quella che negli anni 90 era stata definita la zona di espansione «Druso 3». Furono costruiti decine e decine di appartamenti ma sino al 2007 quel tratto di via Druso davanti alla caserma Huber fu completamente dimenticato e lasciato addirittura senza uno straccio di marciapiede, dunque senza fondamentali opere di urbanizzazione a scapito della sicurezza degli abitanti della zona.













Altre notizie

Attualità