BOLZANO

Bolzano, maxi sgombero di 40 migranti in Piazza Verdi

«Lunedì c’è stata una violenta lite tra la proprietaria del Bike Shop e alcuni senzatetto: «È un problema igienico-sanitario»


di Alan Conti


BOLZANO. La volante della polizia e la pattuglia dei vigili urbani sono arrivate presto, ieri mattina, in piazza Verdi. Poco dopo le 8.

La “mensa” dei senzatetto all’ex Ip di Piazza Verdi Dopo le proteste dei residenti il trasloco dal parco Cappuccini all’ex distributore Il presidente della S. Vincenzo: vogliamo portare lì anche la distribuzione vestiti

Insieme a loro gli operatori della Seab allertati per lo sgombero dello spiazzo davanti all’entrata della mensa gestita da San Vicenzo e Volontarius. Siamo nell’edificio che ospitava il distributore Ip: un complesso tutelato dalle Belle Arti.

Una quarantina di persone, in larga parte africani, da giorni trovava rifugio in questo angolo di pochi metri quadrati. Una situazione, però, che stava diventando esplosiva. Tra le proteste degli stranieri, quindi, poliziotti e addetti alle pulizie hanno rimosso i materassi, spostando i vestiti e recuperando i rifiuti. Ai migranti è stato permesso di raccogliere i propri effetti personali chiudendoli in grandi sacchetti di plastica. Per un paio d’ore gli operatori hanno ripulito lo spiazzo mentre una ventina di africani ha osservato le operazioni dall’aiuola accanto. Protestando: «In Italia non esistono più i diritti umani. Voi avete una bella casa e una bella moglie: è facile trattarci così. Senza rispetto» hanno detto agli agenti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, in realtà, è un episodio accaduto lunedì mattina. All’apertura del negozio Bici Shop, infatti, la titolare Lucia Franzoi ha trovato alcuni escrementi davanti alla porta dell’officina, sul retro del locale. «Non è la prima volta che accade e naturalmente ho preso la pompa dell’acqua per pulire. Il terreno pende leggermente verso l’entrata della mensa dove erano accampati i migranti. Inevitabilmente ho bagnato anche i loro materassi. Hanno iniziato ad insultarmi pesantemente. Abbiamo avuto un diverbio e ho puntato la pompa contro di loro. A quel punto mi hanno gettato in testa una bottiglietta di plastica. Ho chiamato i carabinieri e questa mattina (ieri ndr) hanno optato per lo sgombero». Una tensione cresciuta negli ultimi mesi. «I militari mi hanno chiesto di non bagnarli più con la pompa, di non provocarli ma io non sopporto questo buonismo. Siamo stati derubati due volte in poco tempo e la maleducazione è inaccettabile. Hanno reso questo posto invivibile». A volere la mensa fu, più di un anno fa, la vice commissario Francesca De Carlini con un investimento da 250 mila euro. «Una scelta che si sta rivelando un boomerang. Una decisione incomprensibile che non aiuta la nostra città», conclude Franzoi.

I migranti allontanati ieri formano un gruppo composito: profughi in transito diretti verso nord, i fuori quota non ospitati nei centri di accoglienza e alcuni senzatetto. Fino a qualche settimana fa erano accolti all’«Emergenza Freddo». La Provincia, però, ribadisce l’intenzione di non aprire alcun centro di sostegno per chi si trova in questa situazione. «Ci sono anche persone che non vengono accolte per precedenti penali o che sono state allontanate per problemi disciplinari - sottolinea Luca Critelli, direttore della ripartizione politiche sociali - e i problemi che stiamo affrontando sono gli stessi di altre città italiane nei primi giorni di chiusura dell’Emergenza Freddo».













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