Bolzano: mille nostalgici di "Casapound" sfilano per difendere il monumento del duce / SONDAGGIO

L'associazione ha chiamato a raduno iscritti e simpatizzanti da tutta Italia per protestare contro l'accordo tra la Provincia e il ministro della cultura Sandro Bondi che dà il via libera alla rimozione del duce a cavallo da piazza Tribunale. Organizzato un contro-corteo antifascista



BOLZANO. Due distinte manifestazioni sono in programma sabato a Bolzano sul tema dei monumenti fascisti in città. Per protestare contro il recente accordo tra il ministro Sandro Bondi e la Svp che prevede il "depotenziamento" del Monumento alla Vittoria e la rimozione del Duce a cavallo che sorge davanti a Palazzo di giustizia scenderanno in campo un migliaio di esponenti dell'associazione di estrema destra "Casapound" provenienti da tutta Italia. La manifestazione partirà dall'arco di Piacentini alle 16.

Ci sarà poi un secondo corteo di stampo anti-fascista promosso dall'Anpi e dai partiti locali della sinistra. Vi prenderà parte anche il sindaco Luigi Spagnolli. L'assembramento è previsto per le 15.30 in piazzetta Innerhofer. Ingenti le misure di sicurezza per evitare contatti tra i manifestanti: mobilitati oltre 300 uomini tra polizia e carabinieri.

Da segnalare l'appello formato da quasi tutti i gruppi politici presenti in consiglio provinciale contro il raduno dell'estrema destra. «La nostra provincia - si legge - vuole essere anche in futuro un modello di convivenza, una terra in cui si punta a risolvere i conflitti in modo pacifico e non un luogo di sfilate di gruppi nazionalistici provenienti da altre regioni".

Nell'appello si sottolinea che "la convivenza pacifica rappresenta la conquista più importante della società sudtirolese" anche se "talvolta ci sono opinioni molto contrastanti su come affrontare la nostra storia o sul futuro sviluppo politico dell'Alto Adige".

"Pertanto è essenziale che il dibattito e le opinioni dei cittadini di questa provincia su determinati temi, quali ad esempio i monumenti e i simboli dell'epoca fascista, si sviluppino e si formino avviando un dialogo nel rispetto dei principi democratici", prosegue l'appello che si rivolge "alla popolazione di Bolzano e dell'Alto Adige affinchè non accetti provocazioni e mantenga la calma sul rispetto dei valori condivisi, quali la democrazia, l'autonomia e la convivenza pacifica". Il documento è sottoscritto da Elmar Pichler Rolle (Svp), Pius Leitner (Die Freiheitlichen), Sven Knoll (StF), Riccardo Dello Sbarba (Verdi), Christian Tommasini (Pd), Mauro Minniti (Pdl), Elena Artioli (Lega Nord) e Andreas Poeder (Union für Suedtirol).













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