Bolzano, morto Vantini: il dolore della Bellutti, «un fratello e un maestro»

La commozione della campionessa olimpica per la tragica scomparsa del tecnico che l'ha scoperta La primatista Erica Rossi: «Era sempre al campo, ha dedicato la sua vita ad educare i giovani»



BOLZANO.«Per me era un fratello. Con Andrea se ne va una persona di grandi valori, un grande educatore, il "mio" allenatore. I successi che ho avuto anche nel ciclismo sono merito suo». Antonella Bellutti è commossa, fatica a parlare di Claudio "Andrea" Vantini, il suo scopritore, tragicamente scomparso.

«Faccio fatica _ dice Antonella _ anche perchè tre settimane fa è venuto a mancare mio papà. Andrea è stato capace di dare allo sport un valore diverso non solo nei risultati.

Già 30 anni fa parlava di grandi cose come la polivalenza e la multilateralità - afferma la due volte campionessa olimpica di ciclismo su pista (Atlanta '96 e Sydney 2000) -. Diceva che la specializzazione di un atleta doveva arrivare nel tempo, nel corso degli anni. Ci sono tanti ricordi legati ad Andrea, le trasferte, gli allenamenti al campo.

Anche grazie a lui sono arrivata in nazionale e nel 1986 presi parte ai Mondiali juniores di Atene. Mi ha allenato da quando avevo 10 anni e sono rimasta sempre con lui, nella Sab, nella Nuova Atletica Alto Adige e anche nel biennio quando ero a Firenze con l'Assi Toscana. Posso dire che è stato uno dei più grandi tecnici a livello giovanile. Ero sempre in contatto con lui. L'ultima volta risale al 7 novembre quando mi inviò uno sms per il mio compleanno».

Antonella ha anche voluto lasciare un commovente ricordo tra i commenti sul sito dell'Alto Adige.

Increduli i genitori, i colleghi, gli studenti del comprensorio scolastico di via Leonardo Da Vinci. Decine ieri le telefonate e i messaggi arrivati ieri alla redazione e sul sito dell'Alto Adige.

Affranto il sindaco Spagnolli, che conosce molto bene il mondo dell'atletica altoatesina, avendo praticato a lungo anche l'attività agonistica: «Sono distrutto, ho perso un amico. Siamo tutti a pezzi. Cercheremo di onorarlo in futuro, ricordando la sua figura sportiva ed umana».

In lutto tutto il mondo sportivo bolzanino. «E' un momento molto triste, quando ho saputo della sua morte mi è crollato il mondo addosso. Andrea è stata una persona molto importante per l'atletica». Lo dice Erica Rossi, pluricampionessa e già primatista italiana dei 400 piani.

«Il mio pensiero va a tutti questi ragazzi perché lui aveva creato un bellissimo ambiente. Stava sei giorni su sette al campo, la domenica accompagnava gli atleti alle gare. Lui era la colonna portante della società, dalla programmazione degli allenamenti fino all'organizzazione complessiva».

«Oggi l'atletica perde una grandissima persona, lascia un enorme vuoto - afferma Bruno Telchini, avvocato, ma in queste vesti presidente dell'Athletic Club '96 -. Era un grandissimo formatore, educatore, sapeva dare i giusti elementi tecnici agli atleti». (mar)













Altre notizie

Attualità