Bolzano, non vedente scivola sotto il treno in corsa e rimane incastrata: salva

La donna ha perso l'equilibrio mentre passeggiava sul bordo del marciapiede in stazione, ma il treno è riuscito a fermarsi


Mario Bertoldi


BOLZANO. Una donna bolzanina, non vedente e priva di accompagnatore, ha rischiato di morire stritolata da un treno. E' successo alla stazione di Bolzano. La donna, D.C. di 42 anni, era stata notata passeggiare sul marciapiede tra il terzo e quarto binario. In effetti la bolzanina era in attesa del treno proveniente dal Brennero e previsto in partenza alle 14.02 dal terzo binario con destinazione Merano. In realtà la sua condizione di non vedente e l'assenza di un accompagnatore hanno spinto la donna verso il dramma. In effetti la poveretta è stata vista perdere l'equilibrio mentre passeggiava troppo sul bordo del marciapiede. La donna è caduta all'indietro sul terzo binario proprio mentre stava transitando, a bassa velocità, un treno merci diretto al Brennero. Il macchinista si è reso conto immediatamente dell'imminente pericolo e ha azionato la rapida. Il locomotore si è bloccato in pochi metri. Non è stato però sufficiente ad evitare l'impatto con il corpo della malcapitata che ha rischiato di essere stritolata. In stazione sono stati attimi di vero e proprio terrore. Ad accorgersi per primi del dramma sono stati due agenti della Polfer (la polizia ferroviaria diretta dall'ispettore Vincenzo Tommaseo) che sono subito corsi lungo la banchina del terzo binario. La donna, che aveva sulle spalle un piccolo zaino, era stata miracolosamente spostata dai binari a seguito di due lamiere respingenti issate sul muso del locomotore. La poveretta è stata così trovava incastrata nello spazio tra il marciapiede della banchina di attesa della stazione e le ruote del locomotore ormai fermo sul terzo binario. Gli agenti hanno subito prestato i primi soccorsi alla donna che è subito risultata lucida anche se molto spaventata. Messa in salvo e visitata dal medico del 118 fatto intervenire sul posto, la bolzanina è risultata un po' acciaccata ma illesa al punto da rifiutare il ricovero, bersi un caffè al bar sulla pensilina, e partire regolarmente per Merano. Questa volta accompagnata sino al treno dagli uomini della Polfer.













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