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Bolzano, per l'accoglienza a migranti e senzatetto si useranno le palestre

Presentate dalla Provincia le linee guida per i ricoveri notturni invernali: previsto un fabbisogno di 230 posti. Oltre a Bolzano hanno dato disponibilità ad accogliere solo Merano, Bressanone e Sarentino. Intanto aumentano gli accampamenti lungo l’Isarco
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Antonella Mattioli


BOLZANO. Qualcuno le ha montate a ridosso del muro che separa il greto dell'Isarco dall'arginale, sotto il viadotto dell'autostrada; altri hanno preferito piazzarsi in mezzo alle sterpaglie, più vicini al fiume. Ormai sono almeno una decina le tende, abitate da invisibili, tra ponte Roma e ponte Resia.

Poi ci sono quelli che - come denuncia il capogruppo della Lega in consiglio comunale Roberto Selle che chiede un intervento urgente - si sono accampati con sacco a pelo e coperte sotto il Talvera. Fino a pochi giorni fa qualcuno - pare un gruppetto di origine nepalese - si era creato dei giacigli fatti con i cartoni in via Galvani, nel grande edificio del Consorzio cantieri di base, sfruttando delle piccole rientranze.

Ma è arrivata una squadra di operai che ha blindato gli accessi con delle inferriate. Con il brusco calo delle temperature, atteso tra domani, domenica 15 ottobre e lunedì, cui si aggiunge una situazione internazionale già complicata e resa ora esplosiva dalla guerra scoppiata in Israele, la situazione di migranti e senzatetto è destinata ad aggravarsi.

Proprio in previsione di un'impennata di arrivi - e per evitare tragedie come quella dell'inverno scorso, quando un diciannovenne egiziano era morto di freddo a Bolzano sud, nei pressi della stazione ferroviaria della Fiera - la Provincia ha predisposto le Linee guida per l'accoglienza nei ricoveri notturni invernali, aperti dalle 7 di sera alle 8 di mattina. Il Piano è stato illustrato ieri pomeriggio alla riunione del Consorzio dei Comuni. Per il capoluogo erano presenti il vicesindaco Luis Walcher e l'assessore Stefano Fattor.

Le palestre per le emergenze

Il fabbisogno previsto è di circa 230 posti a livello provinciale. I Comuni che hanno dato disponibilità sono sempre gli stessi. Ovvero Bolzano con 95 posti all'ex Alimarket; Merano con 50, Bressanone con 20; la novità è rappresentata da Sarentino con 15. Il timore - per non dire la certezza - è che non bastino.

«E allora - spiega l'assessore Stefano Fattor - si ricorrerebbe all'uso delle palestre di proprietà della Provincia. Ci è stato spiegato che dell'allestimento si occuperebbe la Protezione civile. Ma le persone verrebbero ospitate solo per dieci giorni. Successivamente e fino alla fine di aprile, dovranno essere i Comuni a farsi carico di trovare delle strutture; oltre che del 60% della spesa; il rimanente 40% sarà coperto dalla Provincia». Il documento non è stato votato; sarà oggetto di ulteriore approfondimento.

Critico l'assessore Fattor: «Ho chiesto che le palestre che eventualmente si dovesse decidere di mettere a disposizione, non siano tutte concentrate a Bolzano. Il rischio è reale, perché le palestre di proprietà della Provincia sono tutte all'interno delle strutture che ospitano scuole medie superiori. Inutile dire che la stragrande maggioranza si trova nel capoluogo».

Altra questione delicata, la suddivisione delle spese: «Non è pensabile che il capoluogo, visto che gran parte dei senzatetto sono concentrati a Bolzano, si debba accollare ulteriori spese per l'ospitalità».

Bolzano al limite

«Siamo al limite, non possiamo ospitare altri migranti. Anche per una questione di costi, facciamo fatica a coprire le crescenti spese». Aveva messo le mani avanti il vicesindaco Luis Walcher, lunedì parlando con i giornalisti, dopo che la giunta comunale in mattinata aveva dato parere favorevole all'attivazione di 95 posti letto all'ex Alimarket, di via Gobetti. Struttura da destinare all'accoglienza notturna e a centro diurno per persone senza dimora, ovvero al servizio "Emergenza freddo", nel periodo compreso tra il primo novembre ed il 30 aprile 2024.

Costo complessivo: 1 milione e 115.630 euro. «La spesa - ha spiegato Walcher - fino a fine marzo è coperta dal contributo provinciale; mentre per tutto aprile è a carico del Comune». Data la situazione, c'è il rischio che anche i nuovi posti non siano sufficienti, ma Walcher ha detto chiaramente che non ci sarà un ampliamento. «Nel 2016 avevamo aperto l'Emergenza freddo in via Comini, con una novantina di posti, ma solo per il periodo invernale. Adesso è aperto 12 mesi all'anno. E a questo si è aggiunto l'ex Alimarket. Più di così non possiamo fare».













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