la storia

Bolzano: Piazza Erbe, chiude anche “Fritz Mayr”, il “re” dei cappelli

Il celebre negozio di abbigliamento all’angolo con i Portici era aperto dal 1912. Al suo posto adesso arriva Kiros


di Fabio Zamboni


BOLZANO. Il primo giugno ha chiuso un altro storico negozio dei Portici, proprio quello sull’angolo con piazza delle Erbe. E dietro alla chiusura di “Fritz Mayr” c’è una storia importante, quella di una famiglia locale di commercianti con radici a Bolzano ma anche a Innsbruck. E comunque dietro alla storia di un solo negozio c’è quella più ampia di una città che cambia, costretta a rinunciare ai suoi marchi più tipici e ai suoi simboli più noti perché cambiano i tempi e i tempi sono quelli del commercio consumistico, della crisi che privilegia il prezzo rispetto alla qualità, delle grandi catene di distribuzione, e alla fine sono i tempi di una città che cambia anima e che piano piano svende il suo cuore, i Portici, a un commercio da centro commerciale anziché ad una elegante teoria di negozi tipici.

Ma veniamo alla storia di “Fritz Mayr”: abbigliamento classico e cappelli di ogni foggia nelle ultime settimane sono stati messi in svendita mentre sulle vetrine apparivano le scritte che annunciavano la chiusura. All’ingresso, con in braccio Katharina nata due settimane fa, Claudia Held, figlia del titolare scomparso a fine 2015. È lei che racconta: «Mio padre, che si chiamava Reiner Friedrich Held e non Fritz Mayr, è morto lo scorso dicembre, a 70 anni. Mia sorella vive a Monaco, io ho un altro lavoro e quindi abbiamo deciso che cederemo il negozio. Lo daremo in affitto all’azienda bolzanina Kiro’s che ha già due punti vendita qui in centro storico. E siamo contente di fare un passaggio il meno traumatico possibile, restando nel campo dell’abbigliamento».

Come mai il negozio si chiama o si chiamava Fritz Mayr se suo padre era Friedrich “Fritz” Held?

Esistevano già, fin dal 1912, due negozi con quel nome, questo di Bolzano e uno a Innsbruck. Negli anni Sessanta mio padre rilevò il negozio di Bolzano e suo fratello quello di Innsbruck, senza cambiare il nome originale. Quattro anni fa abbiamo festeggiato il centenario. Oggi tenere questo negozio senza mia padre è come conservare una scatola vuota.

Altri ricordi?

«Beh, guardi questa foto – e ci mostra un’immagine virato-seppia che fra poco verrà staccata dal muro – alle finestre sopra il negozio ci sono le mie zie, ma poi per tanti anni c’è stato un sarto, un certo Panariello, che a un certo punto vinse al Totocalcio e decise allora di ritornare nella sua Napoli…», Nomi e facce che hanno segnato la piccola storia di una città a vocazione commerciale. Del resto la chiusura di “Fritz Mayr” è un ottimo spunto per un viaggio “andataeritorno” sotto i Portici. Dei nomi storici sono rimasti i vari Thaler (cosmetici, profumi e tre piani di edonismo), Schmid & von Bosio (gioielli e accessori dal 1982), Gasser (vestiti) dal 1873 e Tutzer (vestiti) dal1864, i gioielli di Pörnbacher e di Parth, la tessitura artistica di Nagler dal 1857, le storiche farmacie Aquila Nera e Madonna, la moda di Kastner e Spiss, i cinque piani di arte e artigianato di Tschager, gli abiti di Rubatscher, le lane di Stadler e i tessuti di Corradini, i casalinghi di Kompatscher, i libri di Athesia, le macchine per cucire di Mohr, gli occhiali di Wassermann e Walther, i giocattoli di Brunner, il design di Zimmermann e le candele di Waldboth (dal 1898), lo sport dell’ormai quasi storico Sportler e il nome di Rizzolli (scarpe e cappelli) che ormai s’incontra ad ogni angolo del centro storico. Il resto? catene internazionali e franchising, con l’abbigliamento che dilaga: su 83 negozi dei Portici, ben 40 sono di abbigliamento, 25 di marchi nazionali o internazionali e 15 di commercianti locali. In totale, su 83 negozi 45 sono ancora in mano ad aziende locali. Lo stillicidio sembra insomma ancora lento: il centro storico cambia sì, ma è ancora molto “bolzanino” malgrado l’addio di “Fritz Mayr.













Altre notizie

Il caso

Chico Forti, si avvicina il rientro in Italia: ha lasciato il carcere di Miami: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
L'ANNUNCIO Giorgia Meloni: "Chico Forti torna in Italia"

Attualità