via macello

Bolzano: pieni i 70 posti letto al Centro emergenza freddo, 100 profughi dormono in strada

Emergenza freddo in serata davanti allla struttura, interviene anche la polizia



BOLZANO. La disperazione dei profughi continua a far tappa a Bolzano. Un centinaio di persone - appena arrivate - probabilmente respinte dalla Germania, con in mano valigie di cartone, martedì notte non hanno trovato un posto caldo dove rifugiarsi. I profughi si erano accalcate in via Macello per cercare spazio all’interno dei container allestiti dall'Associazione Volontarius che accoglie anche persone senza documenti. Ma tutti i settanta posti disponibili erano occupato. Ed i profughi sono rimasti fuori dai cancelli in strada. Da dieci giorni, infatti, al ritmo di 80 al giorno, sbarcano al Brennero profughi arrivati in Germania dalla cosiddetta "rotta dei Balcani", a cui le autorità tedesche non hanno concesso asilo.

La Germania scarica i profughi al Brennero Spediti da Monaco al confine i migranti più poveri arrivati dalla rotta balcanica. Berlino non concede l’asilo e tocca a noi rimpatriarli

"Non abbiamo potuto ospitare tutte le persone senza dimora e i profughi che vivono sulla strada a Bolzano - spiegano alla Volontarius -  Oggi ci incontreremo con le istituzioni per gestire questa situazione nel migliore dei modi".


Su quanto accaduto la scorsa notte intervine Sinistra Ecologia e LIbertà- "Quello che è accaduto nel corso degli ultimi giorni è inaccettabile. Molte  persone, tra le quali intere famiglie, sono rimaste al freddo della notte nonostante la loro presenza fosse prevedibile e non potesse essere coperta con le attuali strutture della Città di Bolzano dedicate alla cosiddetta "emergenza freddo" e all'accoglienza di altri profughi o migranti.  Non si può continuare con le logiche emergenziali e le rigidità facendosi coglliere di sorpresa di fronte a problemi quantitativamente superiori al passato, ma largamente sostenibili dalla Provincia di Bolzano nell'ambito di tutto il territorio altoatesino. E' necessario, inoltre, evitare le "guerre tra poveri", tra tutti coloro che sono in stato di bisogno. Il coordinamento tra istituzioni, terzo settore e volontariato deve, quindi, essere in grado di governare la situazione evitando di lasciar soli in prima linea volontari, terzo settore, Comune di Bolzano e forze dell'ordine. E', inoltre, evidente come i respingimenti decisi unilateralmente da Germania e Austria richiedano un'adeguata e tempestiva iniziativa della Provincia e dei parlamentari della nostra terra nei confronti del Governo affinchè si trovi una soluzione rispettosa della dignità delle persone che non possono essere considerati pacchi postali".













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