Bolzano: Rai alla Provincia, la redazione italiana lancia l'allarme

Preoccupazione dei giornalisti per le trattative in corso a livello nazionale tra Svp e governo: "Il servizio pubblico dev'essere unitario e autonomo", dice il comitato di redazione



BOLZANO. La Provincia ha iniziato le trattative con la Rai sulla sede locale. Dopo l'incontro con Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi e sottosegretario alla Presidenza del consiglio, i colloqui si sono spostati a livello di vertici Rai.

La discussione in questo momento, chiarisce il deputato Siegfried Brugger (Svp), componente della Commissione dei 6, riguarda la convenzione per i programmi di lingua tedesca e ladina, finanziati oggi alla Rai dalla Presidenza del consiglio (15 milioni).

Le nuove trattative vengono monitorate con preoccupazione, fa sapere Piergiorgio Veralli (componente del comitato di redazione della redazione italiana): «Si ripresentano i timori sulla possibile rottura dell'unitarietà del servizio pubblico e sulla sua autonomia». Dopo i contatti con Bonaiuti, Brugger, il collega Karl Zeller, il direttore generale della Provincia Hermann Berger e il caporedattore di Rai Sender Bozen Robert Asam si sono incontrati con Gianfranco Comanducci (vicedirettore generale Rai), Luigi De Siervo (direttore dello sviluppo commerciale) e il direttore della Tgr Alberto Maccari.

La scorsa settimana c'è stata una riunione, sempre a Roma, con Comanducci, cui è stato invitato Carlo Corazzola, direttore della sede regionale Rai.«Come sancito dall'Accordo di Milano, la Provincia si farà carico della convenzione per le trasmissioni di lingua tedesca e ladina», ricorda Brugger, che però anticipa, «al di là della convenzione, questa potrebbe essere una opportunità di rilancio e miglioramento per tutta la sede Rai di Bolzano.

Non a caso ci arrivano voci di interesse anche dall'interno della redazione italiana. Qualsiasi passo verrà compiuto con il consenso degli interessati. Ci siamo già scottati le mani», prosegue Brugger, ricordando la norma di attuazione bloccata nel 2007 (governo Prodi) dopo la protesta delle redazioni di Bolzano, «la Provincia non può e non vuole entrare nella componente giornalistica». Rispetto alla precedente mobilitazione compatta, la redazione tedesca avrebbe oggi una posizione più possibilista. Peter Malfertheiner (del cdr della redazione tedesca) fa sapere: «Ci interessa una discussione trasparente. Con la redazione italiana organizzeremo a fine marzo un convegno su questo tema, in cui inviteremo il presidente provinciale Durnwalder, la commissione dei 6, un costituzionalista, rappresentanti delle televisioni di Baviera e Svizzera». Riassume Veralli: «Va chiarito qual è l'obiettivo della Provincia: se è la convenzione finanziaria o un contratto di servizio con poteri gestionali. Se l'operazione riguarderà solo i programmi tedeschi e ladini, si rischia di frantumare l'unità del servizio pubblico. Se vengono chiesti poteri gestionali, su tutta la sede o solo sulle redazioni tedesca o ladina, il timore riguarda l'indipendenza del servizio pubblico. Negli incontri la Provincia ha presentato delle richieste, attendiamo che vengano chiarite». Brugger conclude: «La Rai tedesca e ladina vorrebbero rilanciare la competitività del servizio: più ore di servizio, strumenti tecnici rinnovati. La parte tecnica potrebbe diventare comune a tutta la sede, da qui l'interesse da parte anche italiana. La convenzione potrebbe non bastare, si dovrebbe lavorare su accordi tra Rai di Bolzano e sede centrale. Comanducci suggerisce che a Bolzano potrebbero partire progetti pilota». (fr.g.)

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