BOLZANO

BolZano, Santa Geltrude si tingerà d’azzurro

Due milioni di euro per risanare il campo Coni e omologarlo per le gare (inter)nazionali di atletica. Lavori al via il 2 maggio


di Davide Pasquali


BOLZANO. Niente più rosso. La nuova pista di atletica di Santa Geltrude adesso si tingerà d’azzurro. In tutti i sensi, perché al termine dei lavori di ristrutturazione - al via il 2 maggio e dalla durata di 110 giorni naturali e consecutivi - l’impianto riceverà l’omologazione per le gare diurne, sia nazionali che internazionali. Poco meno di due milioni di euro di investimento, soldi tutti del Comune, progetto curato in house dagli entusiasti tecnici municipali in stretta collaborazione con la Fidal altoatesina e romana. Per chi se ne intende, Santa Geltrude diventerà un “Impianto di attività - Classe B - Impianto completo outdoor da sei corsie”. Si puntava a farne otto, di corsie, ma mancava lo spazio. Racconta in dettaglio il progetto l’architetto Sergio Berantelli, direttore dell’ufficio manutenzione edifici e opere pubbliche comunali.

L'impianto. Progettato negli anni Sessanta, ha subìto due successive ristrutturazioni e, seppur sempre mantenuto molto bene, ormai è vetusto. Nato come campo di esercitazione, non fu mai omologato dalla Fidal per disputarci delle gare. Nel 2006-7 si erano rifatti spogliatoi, casa del custode, palestra e infermeria. Di recente si è ridato dignità alle tribune. Ora si rimetterà mano al cuore dell’impianto, che non rispetta i parametri di sicurezza. Spiegata facile: oggi i coni di lancio sono pericolosi perché si incrociano. Lanci il martello e magari, nel mentre, nel tuo cono c’è qualcuno che si diletta col suo giavellotto... Non il massimo. Giudici e cronometristi, inoltre, non dispongono di una casetta all’arrivo, la cui terrazza possa magari essere sfruttata per le riprese tv. Non c’è un’area filtro fra parcheggio e stadio, dove fermarsi a far due chiacchiere. Pochi posti per gli scooter, poche rastrelliere. C’è un cedro enorme, le cui radici stanno facendo sollevare il manto della pista. Per di più, è troppo alto e rischia di toccare un traliccio...

Il progetto. In accordo col presidente altoatesino della Fidal, Cappello, e coi tecnici romani della Federazione, si è progettato il risanamento e ora, sempre in accordo, si eseguiranno lavori per 1,8 milioni di euro. La federazione starà col fiato sul collo alla ditta, che verrà pagata solo e soltanto se la pista sarà perfetta, con pendenze regolari: pendenza trasversale dell’1 per cento, dell’1 per mille sul rettilineo, del 4 per mille in senso radiale nelle mezzelune. Fatto il fondo “stradale” sotto, prima di posare il manto verranno su da Roma a fare la prova dell’acqua. Se tutto non sarà perfetto...

La pavimentazione. Il manto sarà di due differenti nuance di azzurro, colore più resistente all’usura solare, e costituito da gomma galvanizzata. Non si userà il colato, come in precedenza, perché la pista è in zona particolare: venti strani. Ergo, meglio posare il prefabbricato, che è più prestazionale in caso di competizioni.

Gare multiple. Si trasformerà l’impianto rendendolo moderno, in stile olimpico. Per fare ciò si sfrutteranno le mezzelune laterali. La corsa rimane sui 400 metri, su sei corsie. Impensabile portarle a otto: per via della strada non c’è spazio. Verranno recuperati i settori circolari all’interno dei quali verranno distribuite le varie attività. Si predisporrà il tutto per permettere le gare multiple, indispensabili in caso di competizioni scolastiche e di società con un elevato numero di partecipanti. Si raddoppierà il salto in lungo: due pedane con direzione parallela ma verso di salto opposto. Così si potrà saltare in contemporanea. Nella mezzaluna verso le Professionali si realizzerà un’unica gabbia per disco e martello. Il posizionamento della pedana è stato studiato in base ai venti, che a Santa Geltrude girano strani. Due le pedane per il salto in alto, sempre sul lato Professionali. Il salto con l’asta si troverà nella mezzaluna opposta. Sempre due pedane. Per ora si poserà un solo materasso, ma, dovesse servire, si potrà saltare in due in contemporanea. Idem varrà per il giavellotto, con una pedana sul lato Professionali e un’altra sul lato opposto: a seconda delle ore del giorno, tirano venti differenti. Per il getto del peso, ci sarà una pista fissa, con cono di atterraggio in sabbia per non rovinare il manto erboso, ma in caso di gare multiple al suo fianco verrà ricavato un secondo cono, dal fondo in erba.

Le planimetrie. Studiandole ci si stupisce: sembra niente, ma riuscire a farci stare tutto senza che un’attività interferisca con l’altra, senza che l’area di un cono invada l’altra, è un’impresa. Perché la Fidal, per l’omologazione, pretende che i coni di lancio siano lunghi: i parametri da rispettare sono nientepopodimeno che... i record del mondo! Qui si starà ben al di sotto, ma teoricamente, se venissero i migliori al mondo, avrebbero agio di competere ai massimi livelli.

Nuovi attrezzi. Sempre sfruttando le mezzelune si sposterà la vasca dei tremila siepi, dall’esterno all’interno della pista. In tre zone distinte, all’esterno del campo, si realizzeranno poi tre depositi per gli attrezzi che - lo pretende sempre la Fidal per ottenere l’omologazione - dovranno essere acquistati tutti ex novo: pesi, dischi, giavellotti... All’arrivo sparirà inoltre il castello aereo con le luci e verrà realizzato un edificio-container per ospitare sia i giudici di gara che i cronometristi. L’illuminazione verrà completamente rifatta: dodici pali, ciascuno dotato di tre corpi illuminanti. Non basteranno però per omologare l’impianto alle gare notturne. Ci vorrebbero più lumen, ottenibili però solo allontanando i pali di illuminazione dalla pista. Peccato che, per via delle strade, manchi lo spazio.

L’esterno. Dei 45 posti auto attuali, se ne terranno 26. Verrà creata un’ampia area pedonale, con fondo cubettato. Aumenteranno di molto gli stalli per gli scooter e le rastrelliere per le bici, indispensabili in caso di gare scolastiche. Per raggiungere l’impianto, al termine del risanamento del campo Coni verrà completata la ciclabile, unendo la pista della rotonda di Santa Geltrude con quella di via San Vigilio. Così si migliorerà anche la raggiungibilità dei complessi scolastici Santa Geltrude e Fermi.













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