Bolzano senza precari La ricetta di Gallo: «Concorsi subito»

Il Comune ha solo il 2% di dipendenti a tempo determinato Indetti i bandi per 11 collaboratori. «Nessuno come noi»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Precari? Siamo orgogliosi di essere l'ente locale della provincia di Bolzano che, in assoluto, ne ha meno in organico»: Luigi Gallo, apprezzato assessore al personale, ne fa una questione di principio, oltre che di credo politico. È uno dei rappresentanti di punta di Rifondazione Comunista e ha un approccio al lavoro forse d'altri tempi ma che fa felice chi sta cercando un'occupazione stabile perché vuole mettere sù famiglia, perché non ha intenzione di lottare ogni sei o dodici mesi per trovare una nuova occupazione o perché teme che la sua azienda (privata) sia sul punto di ridurre drasticamente l'organico, di avviare una procedura di concordato preventivo o di delocalizzare la produzione in Romania o in Asia. «A Bolzano, in Comune, i lavoratori assunti con un contratto a termine sono solamente il 2 per cento contro l'8,9 per cento della media degli enti locali e il 18 per cento della Provincia».

A confermarlo sono le statistiche dell'Astat sul settore pubblico che confermano come in Provincia la scelta di ridurre ripartizioni, uffici e numero complessivo dei dipendenti stia contribuendo soprattutto a creare molti nuovi precari. Lavoratori che sperano di essere "stabilizzati", prima o poi, e che invece probabilmente finiranno per partecipare ai concorsi banditi dal Comune che - anche per volontà del “compagno Luigi” - negli ultimi 8 anni non ha aumentato i posti in pianta organica ma ha indetto concorsi pubblici (ogni volta che c’era una posizione vacante) offrendo ai più preparati contratti a tempi indeterminato. A questo punto è lecito chiedersi se anche adesso, con l'Alto Adige che assomiglia sempre meno all'Austria (in termini di tassi di disoccupazione) e un po' più all’Italia, il Comune di Bolzano potrà permettersi ancora di assumere offrendo contratti per la vita, quelli che molti privati non fanno più anche per paura. Ebbene la risposta è si. Basta dare un'occhiata ai bandi affissi all'albo pretorio con tanto di retribuzioni lorde di partenza per ogni singolo incarico. I posti sono undici, di cui due con l'istituto della mobilità tra enti.

La giunta Spagnolli sta cercando un esperto di area ambientale (nona qualifica funzionale) per 2729,92 euro lordi di partenza, più la tredicesima; un funzionario amministrativo del settore cultura (ottava qualifica funzionale) per 2420,70 euro più tredicesima; un ingegnere per il settore tecnico (nona qualifica) per 2729,92 euro sempre per 38 ore settimanali; un operaio altamente specializzato (quinta qualifica funzionale) per 1806,83 euro; 5 assistenti amministrativi (sesta qualifica funzionale, manca la retribuzione esatta ma siamo attorno ai duemila euro). Più un funzionario amministrativo (ottava qualifica funzionale) e un ingegnere per il settore tecnico (nona qualifica) grazie all’istituto della mobilità tra gli enti. A Bolzano, dunque, addio ai precari grazie al "compagno" Luigi. Non resta che sperare, almeno per i lavoratori (e sono ancora molti) interessati ad un impiego nel settore pubblico, che anche altri Comuni prendano esempio dal capoluogo. Per la Provincia, invece, non sembrano esserci chance perché ha imboccato la strada dei tagli. Ed è senza ritorno.

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