Bolzano sott’acqua, circolazione in tilt

Frane, alberi sradicati, garage e cantine allagate. Situazione critica al Colle, sul Renon e a Santa Maddalena


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Le caratteristiche sono sempre più quelle dei temporali tropicali: brevi e violentissimi. E anche Bolzano si sta accorgendo di com’è cambiato il clima e di quanto le conseguenze di questi mutamenti possano essere devastanti. L’ultima, tangibile prova si è avuta la notte scorsa, quella tra giovedì e venerdì, con la terza “bomba d’acqua” - termine abusato, ma efficace per descrivere quanto accaduto - piombata sulla conca di Bolzano nel giro di una decina di giorni. La potenza è stata tale che nessuno, nemmeno i soccorritori con maggiore anzianità di servizio ricordano di aver mai visto qualcosa di simile. E la lista dei danni è lunghissima. Garage e cantine allagati, smottamenti, vetture sott’acqua, piante danneggiate, rami caduti ovunque hanno costretto agli straordinari i vigili del fuoco permanenti - chiamati a oltre 60 interventi - e quelli volontari, ma anche gli uomini della protezione civile comunale, della polizia municipale e di Seab. L’allarme è scattato all’una di notte e in molte zone si è lavorato per tutta la giornata di ieri mentre, in altre, i danni sono stati di tale entità che solo nei prossimi giorni si potrà ritornare alla normalità.

Il primo smottamento ha riguardato la statale 12, nel tratto che prende il nome di via Innsbruck, all’altezza dello stabilimento della Mila. Una valanga di pietre e fango ha ricoperto la carreggiata, ostruendola completamente. Il particolare impegno profuso dalle squadre di uomini intervenute ha consentito di riaprire l’importante arteria con senso unico alternato, così da ridurre al minimo i disagi sul traffico in uscita e in entrata dalla città.

Sott’acqua è finito poi anche il parcheggio della funivia del Colle, che per questo è ancora chiusa, e ancora peggio è andata alla strada che sale lungo le pendici della montagna: il diluvio s’è letteralmente portato via una trentina di metri di carreggiata e i lavori di ricostruzione e ripristino si preannunciano molto lunghi. Subito sono partiti i lavori per cercare di ripristinare il collegamento almeno a senso unico alternato - non è escluso che ci si riesca già oggi - ma nel frattempo, per eventuali emergenze, i residenti del Colle potranno contare su 118 e Soccorso Alpino. Tutta la zona a nord del capoluogo è stata particolarmente flagellata, tanto che si è ritenuto opportuno chiudere anche il casello di Bolzano nord. Scelta più che giustificata, ma che non poteva non avere conseguenze negative sull’intenso traffico in uscita che, per tutta la mattinata di ieri, ha ingolfato il casello di Bolzano sud, con lunghe code e ingorghi in uscita. Anche il casello austradale a nord del capoluogo, per fortuna, è tornato operativo già nel pomeriggio di ieri.

Un’altra frana è caduta sulla strada del Renon, in località Laste Basse, costringendo i responsabili dell’ufficio viabilità della Provincia a deviare il traffico lungo la provinciale Collalbo-Vanga di Sotto e lungo la strada statale della Val Sarentino, sulla statale 508.

Gli uomini del servizio strade del Renon hanno lavorato senza sosta assieme alle imprese Unterhofer e Samertec per rimuovere i detriti. Uno sforzo che ha portato i risultati sperati tanto che, già nel pomeriggio, la strada è stata riaperta al traffico. In località Costa di Sotto, dove l’alluvione si è particolarmente accanita, due masi sono ancora isolati a causa dell’interruzione della strada di collegamento causata dall’esondazione di un piccolo torrente. Fango e detriti anche sulla provinciale a Santa Caterina di Tires - comune solo lambito dal nubifragio - che è stata aperta in entrambe le direzioni di marcia dopo otto ore di duro lavoro. Per quanto riguarda la città, invece, in via Perathoner s’è registrato il cedimento di un parcheggio interrato pubblico. Un bollettino di guerra, insomma, che avrebbe potuto essere assai più pesante se la costante manutenzione e messa in sicurezza dei punti più critici della rete stradale non avessero impedito danni assai più gravi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità