Bolzano, spiavano gli sms del maritoCondannati una donna e un investigatore

Il giudice ha considerato illecito l'utilizzo di «Polifemo», un programma che è in grado di trasmettere gli sms inviati e ricevuti da un’altra utenza telefonica, con il quale la donna e lo 007 privato controllavano il marito di lei



BOLZANO. Spiare gli sms del proprio marito può costare caro. Lo sanno bene una donna e un investigatore privato condannati per aver utilizzato e venduto «Polifemo» un programma che è in grado di trasmettere gli sms inviati e ricevuti da un’altra utenza telefonica. Insomma una sorta di «occhio» su un altro cellulare per poter controllare. E magari scoprire un tradimento. Per entrambi il pubblico ministero aveva chiesto un decreto penale di condanna ma solo l’investigatore ha accettato.

Così Tiziano Loss, titolare di un’agenzia investigativa, dovrà pagare 6.700 euro mentre la sua cliente di Egna (Bolzano) - che si era opposta al decreto penale - ha patteggiato la pena e dovrà pagare circa 2 mila euro. Il reato di cui sono stati accusati è quello di installazione di apparecchiature atte ad intercettare o impedire conversazioni telefoniche.

Secondo l’accusa l’investigatore aveva installato su un telefonino consegnato da una cliente il software Polifemo. Si tratta di un programma informatico del costo di poco più di 200 euro in grado di inviare ad un altro apparecchio cellulare il testo di tutti gli sms ricevuti o partiti da un determinato telefonino. Insomma un sistema che fornisce la reale possibilità di poter controllare i messaggi dell’altro, magari del marito (o, perché no, della moglie) sul quale si nutrono dei dubbi.
Il programma viene prodotto da un’azienda di software di Vicenza, la Cybertronik. Gira sul sistema operativo Symbian, quello più diffuso per i telefonini Umts. L’inchiesta aveva preso il via l’anno scorso dal caso del noto immobiliarista romano Danilo Coppola. Dopo il suo arresto, la Finanza, aveva trovato che l’uomo d’affari aveva installato il software Polifemo sul telefonino di alcune amiche. Le Fiamme Gialle sono giunte nella sede della produttrice Cybertronik, a Vicenza, e hanno sequestrato il database con 460 clienti. Nella lista c’era anche il nome di Loss e degli altri clienti della nostra regione. L’investigatore aveva ottenuto una copia in prova e poi ne aveva comprata un’altra per rivenderla ad una cliente. Gli altri trentini, invece, avevano acquistato il programma su internet. La Finanza ha verificato i tabulati dei telefonini intercettati e ha visto che dagli apparecchi, chiamati slave, partivano dei messaggi verso un cellulare master il cui numero era intestato alla persona che aveva acquistato il programma elettronico. E quindi sono state individuate di volta in volta le procure competenti.

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