Bolzano, tentazione Olimpiadi 2026 

Vertice Caramaschi-Coni-Kompatscher sulla candidatura: il palaghiaccio in via Galilei per il torneo di hockey


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Un nuovo stadio del ghiaccio. E infrastrutture ricettive (alberghi) e stradali (tram, treno, più i nuovi assi stradali) in Zona. C'è questo sul prossimo tavolo Provincia-Comune. Ma anche di più, ed è questo: le Olimpiadi 2026. Perché la notizia è che all'incontro tra Kompatscher e Caramaschi ci sarà anche il Coni. E il nuovo palaghiaccio in via Galilei, il cui progetto è da settimane nei cassetti di sindaco e presidente, sarebbe l'elemento di novità emerso in questi ultimi tempi in grado di aggiungere peso ad uno scenario ulteriore: Bolzano come centrale operativa della candidatura «Olimpiadi delle Dolomiti» e sede del torneo olimpico di hockey. Ecco perché è stato invitato il Coni. Prima quello regionale, per poi attivare il nazionale. Conferma Heinz Gutweniger: «L'incontro tra noi e le due amministrazioni era stato convocato per dopodomani, il 16. Ma è stato aggiornato alla settimana prossima, probabilmente per la concomitanza del carnevale. Di solito, in questi percorsi per le grandi manifestazioni - aggiunge il presidente del nostro Coni - si inizia a livello comunale, poi regionale e infine si coinvolge lo Stato...». In sostanza, Bolzano e il suo Comune intenderebbero sfruttare un'idea già in campo, quella dello stadio per il ghiaccio in via Galilei, per giocarsi tutte le carte in vista di uno scenario possibile. Ma anche, e qui entra in gioco l'attivismo di Caramaschi, mettere in campo sul doppio obiettivo (e cioè liberare dal traffico la città e pure giocarsi la candidatura) i tanti progetti infrastrutturali, dal tram al treno, dalle gallerie in via Einstein e via Grandi ai nuovi hotel in Zona, contando sul fatto che tutta questa massa di programmi dovrebbe essere attuata nei prossimi 4-7 anni. Fatti due calcoli, proprio alla vigilia del 2026. Insomma, Bolzano ha già deciso una serie consistente di investimenti, giochiamocelo anche in chiave olimpica: questo è il ragionamento su cui sta lavorando il Municipio. La prossima settimana si farà un primo punto. Non solo olimpico, naturalmente: ma anche. Ecco perché in Comune hanno accolto con interesse il progetto di uno stadio del ghiaccio su via Galilei. La prima ragione è che vi sono previsti anche alloggi, la seconda è che, alla luce dell'obiettivo 2026, il vecchio palaghiaccio "liberato" diverrebbe una struttura in più, per partite olimpiche o allenamenti, da inserire nel dossier da presentare al comitato. L'incontro della prossima settimana, verso la metà, servirà soprattutto a capire le compatibilità ambientali, la posizione del mondo dello sport e, a fronte, valutare il livello dei possibili investimenti. Che la questione Olimpiadi invernali 2026 sia già di grande attualità lo si ricava da due elementi: il primo è che finora l'Europa ha in campo solo la candidatura di Sion, in Svizzera, la seconda è che l'anno prossimo, nel 2019, la riunione plenaria del comitato olimpico internazionale si svolgerà in Italia, a Milano. E il Coni intende salire sul carro della proposta unitaria che si va definendo tra Bolzano, Trento e Belluno per le Olimpiadi delle Dolomiti. Una volta caduta l'ipotesi euro regionale, per il no referendario di Innsbruck, Roma non vuole disperdere il patrimonio di esperienze accumulate tra mondiali di sci nordico di Fiemme e prossimi mondiali di sci alpino (nel 2021) a Cortina. Lo scenario sta facendosi strada anche in Comune e in Provincia perché la proposta delle due regioni dolomitiche è altamente ecologica e sostenibile. Per dire: non sarebbero costruiti villaggi olimpici ma si sfrutterebbero le enormi strutture alberghiere già attive nel territorio e poi le infrastrutture dovranno essere quelle già in campo con, appunto, il nuovo stadio del ghiaccio e i progetti viari e di collegamento che Bolzano ha programmato di dotarsi, indipendentemente dall'appuntamento olimpico. Due piccioni con una fava. A patto che "la fava" sia di qualità (strutture sportive per l'hockey) e che uno dei piccioni (il comitato olimpico internazionale) si trovi di fronte una proposta dolomitica strutturata e senza ulteriori rivalità.

In cui Bolzano potrebbe giocarsi il ruolo di piccola capitale operativa .















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