Bolzano, torna il pressing per ridurre i consiglieri

Noggler presenta ai capigruppo regionali la bozza di legge elettorale Svp e destra tedesca chiedono il taglio a 35. Soglia di sbarramento per le liste



BOLZANO. La bozza di legge elettorale per il Comune di Bolzano è pronta. L’ha presentata ieri l’assessore Josef Noggler ai capigruppo del consiglio regionale. Ma la discussione si è arenata sul pressing di Svp e destra tedesca di ridurre da 45 a 35 i consiglieri del capoluogo. Sull’obiettivo dei 35 si impantanò il consiglio regionale la scorsa legislatura, chiudendo poi sul compromesso degli attuali 45 consiglieri. Prudentemente Noggler non aveva previsto un ulteriore taglio nel suo disegno di legge, ma ieri la richiesta è arrivata da Andreas Pöder (BürgerUnion), appoggiato da Dieter Steger (Svp) e Sven Knoll (Stf). L’argomento è stato rinviato a un nuovo incontro tra capigruppo, che si svolgerà in questi giorni durante una pausa del consiglio provinciale. «Dobbiamo parlare con Alessandro Urzì», chiarisce Noggler. Il consigliere di Alto Adige nel cuore era ieri assente per impegni a Roma. Urzì è tra i più contrari alla riduzione dei consiglieri. Il suo ostruzionismo è annunciato: «Giù le mani dal numero dei consiglieri. Questa è la condizione per discutere della legge. Portare a 35 il Consiglio significa di fatto introdurre un enorme soglia di sbarramento, aggiuntiva e più devastante rispetto alle soglie “ufficiali” previste da Noggler nel testo». Contrari anche i Verdi, Elena Artioli (Team A) e il Pd, assente però ieri alla riunione. La mancata partecipazione del capogruppo Roberto Bizzo si è fatta notare, essendo il Pd il principale partito in città. Non era importante esserci? «Avevamo i computer in tilt, non ho visto l’invito alla seduta. Ho parlato subito dopo con Noggler...», è la spiegazione di Bizzo.

Sottolinea Brigitte Foppa: «Il consiglio di Bolzano è già sceso da 50 a 45, e gli assessori sono diventati anche consiglieri. Non è necessario tagliare ancora». Come annunciato, il punto portante del disegno di legge è l’introduzione di soglie di sbarramento, che hanno l’obiettivo di incentivare le coalizioni e semplificare il quadro politico. Noggler, dopo i colloqui dei giorni scorsi con i capigruppo, propone una soglia di sbarramento del 3,5 per cento per le liste singole con proprio candidato sindaco: chi non raggiunge la soglia, resta fuori dal consiglio comunale. Per le coalizioni è prevista una percentuale minima del 7 per cento. Ogni singola lista collegata deve però ottenere almeno il 2,2% per entrare in Consiglio.

Dopo le polemiche dei mesi scorsi sul numero degli assessori, il disegno di legge prevede l’aumento della giunta. Rispetto agli attuali sette assessori, sindaco compreso, la legge prevede una giunta con otto assessori più il sindaco. Un ulteriore assessore potrebbe essere nominato senza costi aggiuntivi per l’amministrazione. Fuori dal testo presentato da Noggler, è scoppiato ieri il problema del ballottaggio. Diversi capigruppo hanno chiesto di verificare se è giuridicamente possibile cancellare il secondo turno. Tra i favorevoli, la Svp e Team A. Contrario il Pd. «Vogliamo correre il rischio che diventi sindaco qualcuno con il 20% dei voti?», protesta Bizzo. Discussione anche sulla norma proposta dai Verdi e inserita da Noggler per agevolare le liste civiche. Nessun obbligo di raccolta delle firme se c’è già almeno un eletto: il più votato può ripresentare il simbolo. Pöder oltre alla riduzione a 35 consiglieri chiede l’abolizione del ballottaggio, l’eliminazione della soglia di sbarramento e la rotazione etnica tra sindaco e vicesindaco a metà consiliatura. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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