BOLZANO

Bolzano, un nuovo caso di legionella a Don Bosco

Il paziente, 46 anni, vive a Firmian ed è ricoverato da martedì a Innsbruck dove sta facendo una terapia specifica


di Alan Conti


BOLZANO. Torna la legionella a Don Bosco e la preoccupazione è tanta perché ad essersi infettato, la settimana scorsa, è stato un uomo di 46 anni che adesso è ricoverato ad Innsbruck attaccato a una macchina attrezzata per l’ossigenazione del sangue.

L’episodio è avvenuto in un condominio di Firmian. Case private e non dell’Ipes come accaduto a fine maggio in via Bari. Nelle giornate di venerdì e sabato il bolzanino ha cominciato a sentirsi male: febbre alta sopra i 38 gradi e tutti i sintomi tipici di una broncopolmonite. Domenica e lunedì il paziente ha avvertito un sensibile peggioramento che lo ha portato, poi, al ricovero d’urgenza nella notte tra lunedì e martedì. Inizialmente l’uomo è stato portato all’ospedale San Maurizio di Bolzano, ma ben presto si è reso necessario il trasferimento nel capoluogo tirolese. Ad Innsbruck, infatti, c’è in dotazione una macchina capace di ossigenare il sangue in autonomia che Bolzano non ha. L’altro centro sanitario con questa attrezzatura è Monza, ma al momento dell’emergenza l’impianto non era disponibile. I sanitari, quindi, hanno preso la decisione di trasferire immediatamente il paziente e dall’Austria è arrivata un’ambulanza attrezzata con il macchinario per cominciare subito la terapia. Il 46enne bolzanino, infatti, è stato giudicato a rischio vita. I medici temevano il collasso di un polmon, visto lo stato avanzato dell’infezione di questo batterio. Ora si trova ad Innsbruck ed è intubato con la respirazione artificiale. Le sue condizioni sarebbero in lieve miglioramento, ma i medici rimangono cauti perché continua ad avere difficoltà respiratorie.

Tra i residenti, però, comincia a serpeggiare una certa preoccupazione. Il reiterarsi dei casi in una zona tutto sommato circoscritta come quella che separa via Bari da Firmian non lascia tranquilli.

In ogni caso l’azienda sanitaria, di solito, attiva immediatamente le procedure di segnalazione ai responsabili del condominio dove si registra un’infezione. Non è sicuro che l’uomo abbia contratto la legionellosi proprio nella sua abitazione, ma è altamente probabile. Negli ultimi periodi, infatti, non ha fatto viaggi ed è anche difficile che possa averla contratta sul posto di lavoro (che non lo porta a contatto continuo con acqua nebulizzata come quella della doccia).

Per eliminare completamente questo batterio, comunque, è necessario uno shock termico che porti l’acqua a scorrere oltre i 70 gradi. Solo in questo modo è possibile la completa disinfezione delle tubazioni che contengono acqua stagnante.













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