BOLZANO

Bolzano, vigile urbano colpito alla testa per vendetta in un bar di Oltrisarco

È stato ferito con un bicchiere e medicato con 15 punti. Ha caricato la pistola per far fuggire una banda di cinque persone


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Quando li ha visti arrivare – in cinque e con un atteggiamento di sfida – il vigile urbano bolzanino era seduto all’esterno di un bar di Oltrisarco per festeggiare un compleanno con amici e parenti. Il capo della banda - un cittadino albanese che due giorni prima era sfuggito ad un controllo stradale ed era stato segnalato per aver fornito false generalità (diceva di essere un uzbeko) - l’ha puntato con decisione e l’ha spintonato, anche per fargli capire che era arrivato il momento della resa dei conti. Un amico dell’agente della polizia municipale ha cercato di mettersi in mezzo per evitare un’aggressione in piena regola, ma proprio in quel momento uno dei componenti della banda ha lanciato un bicchiere e centrato alla testa il vigile.

Quest’ultimo, sebbene fosse ferito, ha avuto la prontezza di estrarre la pistola dalla fondina e di caricarla. Il gesto, tanto rapido quanto provvidenziale, è servito a mettere in fuga i malviventi, sulle cui tracce si è messa ora la Polizia. Il tutto si è consumato nel giro di una manciata di minuti in piazza Bersaglio, in uno dei bar più frequentati della zona. L’agente della polizia municipale è andato poi al pronto soccorso, dove le ferite alla testa gli sono state medicate con 15 punti di sutura ed è stato dimesso con altrettanti giorni di prognosi. Per fortuna - almeno questo gli è stato assicurato dai medici - non resterà sfregiato. «Si tratta di un gesto criminale - ha commentato il comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti - che la dice lunga sulle persone con cui ci dobbiamo confrontare sempre più spesso per strada. Sono convinto che le forze dell’ordine riusciranno a risalire agli aggressori».

In base alle prime informazioni raccolte il capo della banda è piuttosto noto nel quartiere - dove si dice sia solito farsi scortare da due scagnozzi persino dal barbiere - ma anche alle forze dell’ordine.

L’altro giorno era stato fermato per un normale controllo stradale. Alla richiesta di fornire i documenti ha detto di essere uzbeko ma poi ha deciso di fuggire a piedi. La pattuglia l’ha riconosciuto e il giorno dopo gli ha notificato una segnalazione per aver fornito generalità false. E già qui ci sono state le prime minacce velate: «Si è limitato a dire - spiega Ronchetti - “Ci vediamo presto”». Poi alla minaccia ha fatto seguito anche l’aggressione, che avrebbe potuto avere ben altro epilogo se il vigile urbano non avesse avuto con sé un’arma. «L’ha dovuta caricare per metterli in fuga», conclude Ronchetti. Ora i cinque sono ricercati per lesioni a pubblico ufficiale.

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