BRAIES

Braies, oltre un milione i metri cubi della frana

Ancora cadute di sassi dalla Piccola Croda Rossa, ma la situazione non preoccupa. Si tratta di un fenomeno naturale dovuto allo scioglimento del permafrost


Ezio Danieli


BRAIES. La stima delle dimensioni della frana sulla Piccola Croda Rossa (2.859 metri), nel Parco Braies-Fanes-Senes, va rivista. Finora è caduto oltre un milione di metri cubi di materiali. E le scariche di sassi non sono finite. Si verificano soprattutto nelle ore più calde. La situazione però è sotto controllo.

Ieri mattina (lunedì) c'è stato il sopralluogo con l'ufficio geologia della Provincia, la protezione civile e le autorità comunali. "Il movimento franoso non è terminato - dice il geologo della Provincia Claudio Carraro - Continuano a staccarsi macigni che finiscono a valle, ma non c'è più motivo di pericolo sulla strada che da Prato Piazza porta a Monte Cavallo, che è stata riaperta al traffico. Resta chiuso il sentiero 3, sommerso dalla frana: potrà essere aperto l'anno prossimo con una variante. Aspetto i dati delle analisi, ma credo che siamo vicini al milione di metri cubo di materiale precipitato".

La frana è peraltro un fenomeno naturale dovuto allo scioglimento del permafrost. Sensazionale, ma normale.

Oltre alla protezione civile, comunque, sono in allerta l'ispettorato forestale, i geologi della Provincia e il soccorso alpino. “Si tratta di uno dei distacchi più grossi nella zona dolomitica. È sceso l'intero versante della Piccola Croda Rossa con un fronte di 200 metri e uno spessore di 30 metri. La morfologia della zona è stata modificata”.

“Già martedì eravamo stati allertati e abbiamo fatto un sopralluogo. Abbiamo notato che in vetta c’era una frattura di 200 metri in fase di apertura, profonda due o tre metri”.

Il materiale caduto si è depositato negli avvallamenti presenti ai piedi del massiccio. "Diversamente da altre frane, qui si è formata meno polvere, perché il materiale è sceso in blocco frantumandosi meno”.













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