Brennercom: primo round in tribunale alla Provincia

Resta congelata la delibera sull’estromissione: «Interpretazione unilaterale» Intanto i soci pubblici della società fanno cartello e controllano il 51%


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La Provincia, insieme a Selfin e Asm Bressanone, incassa il primo round nella battaglia giudiziaria contro la estromissione dalla proprietà di Brennercom. Il giudice Ulrike Ceresara (Tribunale delle imprese) ha confermato ieri la misura cautelare di sospensiva che aveva adottato il 16 luglio: resta dunque congelata la delibera del Cda di Brennercom che il 19 giugno sancì la cessazione della partecipazione in Brennercom dei tre soci pubblici. L’udienza per la discussione sul merito si terrà il 25 novembre. L’ordinanza del giudice Ceresara contiene alcuni passaggi forti rispetto alla strategia adottata dal consiglio di amministrazione di Brennercom. Si parla di scelte andate oltre «la sua sfera di competenza», di «interpretazione ad essa favorevole di un dato normativo comunque di difficile portata e interpretazione». Viene giudicato «strano», l’aver escluso dalla cancellazione Autobrennero, che pure è un socio a larga maggioranza pubblica.

In base a questa ordinanza, Provincia, Selfin e Asm restano socie di Brennercom. Forti di questo vantaggio nella causa, i tre enti e Autobrennero hanno firmato ieri pomeriggio l’annunciato patto di sindacato tra soci pubblici di Brennercom. Insieme raggiungono il 51,02% del capitale sociale e per i prossimi cinque anni si impegnano a rispettare una strategia comune sul voto in assemblea e l’eventuale cessione delle quote. L’Athesia, socio di maggioranza, detiene il 48,32%.

La causa civile. C’è un passaggio chiave nella ordinanza del giudice Ceresara. Il magistrato rileva come la ratio della legge di stabilità del 2008 (sulle dismissioni delle partecipazioni pubbliche in settori non strategici) fosse quella di favorire lo sviluppo del capitale privato all'interno delle società partecipate, ma per la dismissione di quote pubbliche è il socio stesso che deve dimostrare la volontà di cederle. I vertici di Brennercom sostengono di avere applicato la legge, prendendo atto della cessazione dei soci pubblici. Il giudice Ceresara parla di «interpretazione unilaterale a una normativa statale, comportanti gravi conseguenze per il socio considerato escluso». Viene tra l’altro messa in discussione la potestà del Cda di un simile passaggio. Secondo il giudice, la dismissione di quote incide sul capitale sociale: tale prerogativa appartiene all'assemblea, sottolinea, non al Cda. Il codice civile, ha precisato ieri Ulrike Ceresara, assegna al giudice la possibilità di trasformare la prima udienza di merito in una sede di conciliazione, se le due parti dimostrano l'intenzione di arrivare ad un accordo economico.

Il patto di Palazzo Widmann. Il patto di sindacato tra soci pubblici è stato firmato ieri dal presidente provinciale Arno Kompatscher, da quello di Selfin Sebastian Helfer, dall'amministratore delegato di Autobrennero Walter Pardatscher e dal presidente di Asm Bressanone Patrick Silbernagl. I punti centrali del patto riguardano il sindacato di voto e il sindacato di blocco: il primo consiste nell'obbligo di conformare il proprio voto in assemblea alle deliberazioni assunte dal Comitato del sindacato, mentre con il sindacato di blocco i contraenti si impegnano per cinque anni a non cedere, vendere o trasferire le proprie partecipazioni, a meno che non vi sia il consenso unanime degli altri partecipanti.

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