Bressanone: ragazzo scomparso nel fiume, ricerche sospese e lutto a scuola

Le speranze di trovare in vita il tredicenne di Bressanone scomparso sabato pomeriggio nelle acque della Rienza sono ormai ridotte al lumicino. Commozione e lutto nella scuola di Bressanone



BRESSANONE. Le speranze di trovare in vita il tredicenne di Bressanone scomparso sabato pomeriggio nelle acque della Rienza sono ormai ridotte al lumicino. Anche sull'eventuale ritrovamento del suo corpo, i vigili del fuoco iniziano a disperare.

Oggi, ricerche sospese: la diga dell'Enel a Rio Pusteria ha dovuto rilasciare nuove quantità d'acqua perché l'invaso di stava riempiendo e questo ha impedito di scandagliare a fondo sia la Rienza, sia l'Isarco nel quale confluisce poco a nord della città.

Questa sera, vertice dell'unità operativa di ricerca per fare il punto della situazione e decidere se continuare nei tentativi d'individuare il corpo. Anche lo sbarramento artificiale di Chiusa, noto come «fermata di Funes», è stata aperta più volte in queste ultime 72 ore a causa delle piogge copiose: se il corpo non avesse incontrato ostacoli, potrebbe essere già sceso di molti chilometri verso la bassa val d'Isarco e Bolzano.

Grande lo sconforto dei genitori, ma anche dei compagni di classe che oggi, al rientro a scuola dopo il fine settimana, hanno allestito una sorta di bacheca in ricordo del loro amico e coetaneo, con messaggi e bigliettini.













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