BOLZANO

Brexit, delusi i bolzanini a Londra

Gli studenti: «Un voto populista». Disappunto anche tra gli inglesi a Bolzano



BOLZANO. «È un problema enorme, un piccolo dramma per noi inglesi che viviamo all'estero». In molti si chiedono le conseguenze concrete del voto al referendum con cui il Regno Unito ha deciso di uscire dall'Europa: a spiegarlo sinteticamente ci pensa Pete Marsh Hunn, professore all'università di Bolzano e presso l'agenzia Alpha Beta. «Guardi, a me spetterebbe una pensione inglese che adesso non so se riuscirò a prendere così come non ho idea di cosa accadrà con la mia assistenza sanitaria. Senza contare che la sterlina perderà progressivamente valore erodendo quelli che possono essere i nostri risparmi». Ma il risultato di questo referendum era nell’aria. «Il primo ministro David Cameron però ha fatto due errori grossolani». Quali? «Ha escluso dal voto gli inglesi, come me, che abitano fuori dall’Inghilterra da più di 15 anni. Parliamo di 2 milioni di persone che, in modo facilmente intuibile, sono favorevoli a rimanere in Europa. Se a questi aggiungiamo gli stranieri che abitano nel Regno Unito è evidente che la maggioranza sarebbe favorevole all’Ue».

Chi conosce bene l’Inghilterra è Karl Oberrauch, finanziere bolzanino che da molti anni lavora a Londra: «La prima reazione sarà sfavorevole proprio al Regno Unito. A rischio ad esempio il mercato dell’auto. Ci guadagneranno la Germania, ma anche l’Italia in alcuni settori».

Più difficile interpretare il destino della sterlina.

«Io credo che perderà progressivamente di valore, ma questo non sarà un male per gli inglesi, ma per gli altri. Vendere i nostri prodotti, per esempio, diventerà più caro e potremmo pagare qualche conseguenza in termini di export».

Certo che il segnale è di quelli forti, forse inquietante per il destino dell’Ue.

Negli ultimi mesi il fronte del “remain” aveva ricucito lo svantaggio, ma non è bastato. Le analisi del voto dicono che le vecchie generazioni hanno deciso di staccarsi dall’Europa assieme alle zone rurali.

«I giovani sono tutti abbastanza delusi - dice Valentina De Santis, studentessa in Galles - perché speravano in un altro risultato. Ora temiamo per alcuni finanziamenti europei». Netto il disappunto di Alessandro Marchi, bolzanino che vive a Londra: «Per me è la vittoria delle tenebre sulla luce. Un voto condizionato dal populismo e dall’ignoranza».(a.c.)

 













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