BOLZANO

Brugger: «In quella piazza di Istanbul dovevo esserci anch’io»

La giornalista altoatesina è sfuggita solo per caso all’attentato jihadista di ieri in Turchia. «Dovevo andare al museo archeologico. Per la Turchia è un colpo durissimo»


di Alan Conti


BOLZANO. «Ringrazio la mia pigrizia». Doveva essere lì, nel cuore di Istanbul, presa di mira dall'attentato jihadista, la giornalista altoatesina Oktavia Brugger, candidata alle ultime Europee con Tsipras, che da un anno vive proprio nella capitale turca. La mattinata di ieri ha squarciato piazza Slittamento, il centro pulsante di Istanbul. Un luogo simbolo della Turchia scelto per un attentato, la piazza che unisce la basilica di Santa Sofia e la Moschea Blu. Un’ideale connessione tra la cristianità e l'islam, dove le litanìe in arrivo dai minareti si sciolgono nei richiami architettonici romani.

E ieri alla base dell’obelisco quell'esplosione che ha stroncato la vita di 10 turisti, nove dei quali tedeschi. I feriti sono almeno una quindicina. «Ieri mattina dovevo essere proprio a Sultanahmet», ripete Brugger con una pausa nella voce. «Vivo qui da circa un anno e un po' mi annoio. Non mastico la lingua, quindi non posso andare al cinema o frequentare tanti luoghi. Così mi divido tra il centro di cultura italiano e alcuni musei. Ieri volevo visitare l'archeologico che ha la sede proprio a due passi da Palazzo Topkapi».

Per chi non ha mai visto la capitale turca si tratta di pochissime centinaia di metri in linea d'aria dal luogo dell’attentato. Un'esplosione impressionante.

«Guardi, io abito dall'altra parte del Bosforo e ho sentito vibrare i vetri e le mura. Un boato pazzesco che ha squarciato la città. Ho subito chiamato Palazzo Venezia, dove ha sede il consolato italiano. Mi hanno confermato immediatamente l’attentato. Pensavo a piazza Taksim, poi ho capito che si trattava del centro».

Del cuore pulsante.

Un’altra ferita su una città che vive (anche) di turismo. «Un colpo pesantissimo. Purtroppo si va ad aggravare una situazione già critica. Otto mesi fa le navi da crociera si alternavano in continuazione nel porto turistico. Oggi nessuno si fa più vedere. Non ci sono più italiani, ma nemmeno francesi o norvegesi. Io stessa ho tantissimi amici che mi hanno detto che sarebbero venuti a trovarmi, ma non lo fanno perché adesso hanno paura. L’unico che è passato è stato il consigliere provinciale Riccardo Dello Sbarba con la moglie». C’è da comprenderli. «Assolutamente. Purtroppo devo semplicemente confermare che qui il clima è pesantissimo. C’è una forte negatività intorno alle presenze europee e molta diffidenza. Purtroppo bisogna attendere tempi migliori bisogna aspettare che le tensioni si allentino».

Per la città che unisce le spiritualità e le culture una sconfitta della propria anima.

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