Brunetta: «Noi? Super autonomisti» 

Il capogruppo forzista: «Vinceremo e non faremo larghe intese. Boschi a Bolzano, segno di disperazione. Svp, molla Renzi»



BOLZANO. Renato Brunetta parla da ministro in pectore. Il capogruppo forzista alla Camera è arrivato a Bolzano per sponsorizzare Michaela Biancofiore con gli altri candidati forzisti e demolire gli avversari: «Caro Renzi aspetto il 4 marzo, va bene anche il 5 mattina, per dirti “game over”, come facesti tu con Berlusconi. Vinceremo, sono convinto che abbiamo già superato la soglia della maggioranza assoluta di eletti alla Camera e al Senato». Alla Svp l’appello: «Mollate Renzi, prima che sia troppo tardi. La vostra storia è più nobile di quella del rottamatore». Brunetta lo scrive sulla pietra: «Non faremo larghe intese». Per sé immagina il ruolo di ministro dell’Economia: «A volte Renzi ironizza sul fatto che io non abbia vinto il premio Nobel per l’economia. Ci sono arrivato vicino, caro, mentre tu non hai mai lavorato». Il profumo della rivincita: «Nel 2011 un colpo di Stato, con la scusa dello spread, ha abbattuto il governo legittimo di Berlusconi». Nella sala di rappresentanza del Comune Brunetta viene accolto da una platea piena. C’è anche una pattuglia trentina. Si rivede Mario Malossini. Si materializzano gli alleati Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia), Enrico Lillo (Noi con l’Italia) e perfino Christian Bianchi. Manca la Lega, Brunetta ammette «nel centrodestra non sono tutte rose e fiori. Con la Lega c’è competizione, ma governiamo insieme dal 1994». Lo ascoltano gli scudieri di Michaela Biancofiore, cioè Ivan Benussi (vice coordinatore regionale), Alberto Sigismondi, Antonio Bova (commissario provinciale), i candidati Elena Testor, Maurizio Perego, Alessandra Lenzi, Ambra Giovanazzi. La sfida diretta più simbolica è quella nel collegio della Camera di Bolzano tra Michaela Biancofiore e Maria Elena Boschi. La seconda è blindata. Brunetta ironizza: «Michaela sei una mission quasi impossible. È come dire “ti amerò quasi per sempre”, che è più bello, più umano». Michaela Biancofiore in realtà dovrebbe essere rieletta grazie alla candidatura come capolista al proporzionale in regione e in Emilia, ma la Boschi resta il bersaglio. «Per chi ha governato, come la Boschi, occultarsi alla “periferia dell'impero”, ma questo è il centro del mondo, mi sembra il segno della disperazione. L’endorsement di Messner è da carosello, la politica è una cosa seria». Dire Boschi significa dire patto Svp-Pd in nome dell’autonomia. Il veneto Brunetta rilancia: «Siamo talmente anti autonomisti, che in Veneto e Lombardia i nostri governatori hanno organizzato e stravinto i referendum per dare a queste due regioni le prime cinque competenze sulle 23 possibili, perché il modello dell’autonomia è il migliore e noi lo vogliamo dare a tutti, secondo il principio del federalismo a geometria variabile. Domani (oggi) i presidenti firmeranno il pre accordo con Bressa». A proposito di «speciali», Michaela Biancofiore proietta un vecchio servizio del telegiornale regionale in cui si parlava di Maria Elena Boschi alla Leopolda e le sue dichiarazioni sulle regioni speciali da liquidare. «La fake news è lei», urla Biancofiore, «cittadini non fatevi ingannare». Brunetta esalta la proposta della flat tax. A chi ne dubita replica, «è sostenibile, perché farà emergere il sommerso». Riparte di corsa: «Mi aspettano a Jesolo, cena elettorale». (fr.g.)

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