Brunico, studenti alberghieri contro i prof: «Obbligati a vestirci da pinguini»

La struttura di Brunico impone l’arrivo a scuola in divisa. La lettera anonima dei ribelli: «Dateci gli spogliatoi»


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. Un vecchio detto recita che "l'abito non fa il monaco", ma nonostante ciò, da quest'anno la scuola alberghiera di Brunico, inserita nell'Istituto Professionale provinciale del capoluogo pusterese, ha invece "canonizzato" per i suoi allievi ed allieve la divisa con la quale essi devono non solo seguire le lezioni, bensì anche presentarsi a scuola.

In realtà da diversi anni i giovani che seguono il corso di servizio in sala, come del resto capita per l'abbigliamento da cuoco in cucina, nell'ambito delle ore di pratica sono soliti portare pantaloni neri, camicia o polo bianca ed una giacca che però da quest'anno sono diventati un vero e proprio abbigliamento scolastico obbligatorio, definito nei particolari e soggetto oltretutto anche a rigorosi controlli quotidiani all'ingresso del nuovissimo edificio scolastico inaugurato nello scorso mese di settembre.

Tutto ciò ha fatto perdere la pazienza ai maturandi della classe 5D, che in una lettera che si è diffusa in un baleno all'interno, ma anche all'esterno della struttura scolastica, hanno messo il dito nella piaga di quello che è un tema scottante che, evidentemente, non tocca ed interessa solo loro. Lo hanno fatto, come è caratteristica dei giovani, dicendo pane al pane e vino al vino e facendo anche i nomi di coloro che essi ritengono principalmente "responsabili" della decisione.

«Un ragazzo - si legge nelle prime righe della denuncia studentesca - può essere valido e bravo quanto vuole ed accumulare buoni voti nelle varie materie, ma se non è disposto a presentarsi a scuola vestito da "pinguino" - è la definizione studentesca dell'abbigliamento classico del cameriere - rischia di vedere il suo impegno catalogato irrevocabilmente sotto la media».

«E' una decisione che è stata presa democraticamente - ribatte invece il direttore dell'Istituto Professionale di Brunico Siegfried Steinmair - e non si capisce davvero cosa ci possa essere di strano». Le accuse degli studenti vanno però ancora più in là ed a nulla sono valsi i richiami scritti alla disciplina che l'insegnante di cucina e presidente dei cuochi altoatesini Reinhard Steger ha fatto loro pervenire: «chi non è disposto ad assoggettarsi alle regole di responsabilità e disciplina della professione - vi si legge - è meglio che cambi scuola».

Nel frattempo intanto, non più del 20% degli alunni supera indenne il "controllo uniforme" all'ingresso della scuola anche perchè, scrivono i ragazzi: «è difficile arrivare a scuola con le scarpe lucide quando fuori piove, c'è neve o fango, e non si ha neppure la possibilità di cambiarsi». Che le vacanze di Natale portino consiglio?













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