«Brutto colpo per la categoria» 

Pichler, presidente dell’associazione: «Caso isolato: le agenzie lavorano bene»



BOLZANO. «Quello che è successo è un colpo durissimo all’immagine e alla credibilità di una categoria che, in Alto Adige, lavora in modo serio». Martin Pichler, presidente dell’Associazione delle agenzie viaggi altoatesine che fa capo all’Unione commercio, è preoccupato per le conseguenze del caso Neverland.

L’Agenzia di via Torino fa parte della vostra associazione?

«No».

Ma nell’ambiente non c’erano state delle avvisaglie?

«All’inizio dell’anno si erano rivolti a noi alcuni clienti della Neverland che avevano avuto dei problemi. Noi avevamo segnalato la cosa all’Ufficio turismo della Provincia competente in materia, che però ci aveva detto che in assenza di denuncia non poteva fare nulla. Erano casi isolati e le persone allora non avevano fatto denuncia nella speranza di riuscire a recuperare i loro soldi».

Quale consiglio dà a chi si accinge a prenotare un viaggio o una vacanza?

«Non fidarsi dei prezzi stracciati. Quattro giorni a New York con volo, 4 notti e due visite guidate, per 570 euro, come venivano offerti alla Neverland, sono oggettivamente troppo pochi. E poi verificare la documentazione che viene rilasciata dall’Agenzia: non ci si può accontentare di quattro pezzi di carta di cui non si capisce nulla».

A rimetterci alla fine è sempre il cliente.

«Già oggi le agenzie devono essere assicurate. Da luglio ci saranno anche le sanzioni nel caso in cui un’agenzia non abbia l’assicurazione che risarcisce i clienti in caso di insolvenza».













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