Buco di 100 mila euro per la «Neverland» 

L’avvocato Coran: «La titolare dell’Agenzia cercherà di risarcire i clienti  Purtroppo non ha l’assicurazione per i casi di fallimento e insolvenza»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Il debito ammonta ad oltre 100 mila euro, ma la titolare della Neverland non si è appropriata di nulla. Ora si cercherà in tutti i modi di risarcire, almeno parzialmente i clienti». Così l’avvocato Francesco Coran che, ieri pomeriggio, ha incontrato Laura Seppi, titolare dell’Agenzia Neverland di via Torino. Finita nella bufera da martedì quando un centinaio di clienti imbufaliti ha “assediato” l’ufficio, dopo aver scoperto che i viaggi e le vacanze, per i quali avevano versato - spesso con sacrifici - acconti e nella stragrande maggioranza dei casi anche i saldi, non erano mai stati pagati ai tour operator.

Oltre settanta le denunce presentate alla polizia e ai carabinieri. In questo momento, inoltre, c’è un gruppo di 28 bolzanini in Messico (1.790 euro il prezzo pagato per due settimane) che per rientrare in Italia, dovranno pagare altri 410 euro a testa, perché in mano hanno solo il biglietto di andata.

Ma come si spiega l’improvvisa difficoltà finanziaria in cui si è trovata l’Agenzia?

«Ci sono state delle spese a cui far fronte e poi la mia cliente - spiega il legale - si è trovata forse in difficoltà a dover gestire la parte amministrativa che fino al 2017 era curata dalla socia. Ha cominciato ad accumulare debiti ai quali ha cercato di far fronte puntando su grossi sconti e sui viaggi di gruppo, per spuntare prezzi migliori dai tour operator. La situazione si è aggravata con il pignoramento del conto corrente».

L’assicurazione. Ma la Neverland ha l’assicurazione, diventata obbligatoria nel 2016, che garantisce il cliente in caso di insolvenza e fallimento? «Purtroppo no - ammette il legale - anche perché è vero che l’assicurazione è obbligatoria ma finora non erano previste sanzioni». A questo punto ci si chiede se maggiori controlli da parte della Provincia, competente per il rilascio delle autorizzazioni all’apertura di un’agenzia di viaggi, non avrebbero potuto evitare tutto questo.

Abbiamo cercato di capire cosa prevedeva la normativa finora e quali sono le novità che entreranno in vigore dal 1º luglio, garantendo maggiormente i clienti.

La premessa è che l’Agenzia Neverland è stata aperta nel 2013 da Laura Seppi e da una collega. Nel 2017 la socia aveva lasciato e Seppi aveva deciso di andare avanti con l’aiuto di due collaboratori. L’attività a quanto pare, nonostante la forte concorrenza delle prenotazioni online, andava bene e i clienti erano soddisfatti soprattutto per i prezzi molto bassi rispetto ad altre agenzie. Tanto che più d’uno aveva convinto anche parenti ed amici a prenotare in via Torino.

Le difficoltà. Poi, dall’inizio dell’anno, le prime avvisaglie delle difficoltà. «Qualche cliente della Neverland - dice Martin Pichler, presidente dell’Associazione agenzie viaggi dell’Unione - si era rivolto a noi perché aveva avuto dei problemi. Abbiamo segnalato la cosa all’Ufficio turismo della Provincia competente in materia. La risposta era stata che in assenza di una denuncia non poteva fare nulla. In quel momento erano casi isolati e le persone, sperando di riuscire a recuperare i loro soldi, non avevano fatto denuncia».

Due segnalazioni sempre all’Ufficio provinciale erano arrivate anche dal Centro europeo consumatori: «Ci avevano risposto - spiega la responsabile Monika Nardo - che l’Agenzia di via Torino aveva tutti i requisiti amministrativi per operare».

Stabilito che su viaggi e vacanze ci hanno messo una croce, i clienti sperano ora di recuperare almeno in parte i soldi spesi. La cosa sarebbe possibile se l’Agenzia avesse avuto l’assicurazione, introdotta nel luglio del 2016 - in sostituzione del fondo statale abolito - per tutelare i clienti in caso di insolvenza e fallimento. In assenza di quella polizza tutto diventa più complicato.

I controlli. «La Provincia - spiega Nardo - solo il 10 aprile ha inviato a tutte le agenzie una mail chiedendo copia della polizza».

In quel momento la Provincia ha scoperto che la Neverland non ce l’aveva.

«E non era la sola a quanto pare - prosegue la responsabile del Cec - il problema è che la legge non prevedeva sanzioni. Scattano dal 1ºluglio: si va da 4 a 20 mila euro; si può arrivare anche alla sospensione dell’attività da 15 giorni a tre mesi. D’ora in poi i clienti avranno la certezza di essere almeno in parte risarciti».













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