Bus: la grande riorganizzazione in vista del ritorno a scuola 

Trasporto pubblico. Il 7 settembre riprendono le lezioni: Sasa e Sad devono adattare il servizio ai nuovi orari Per evitare gli assembramenti, ingressi ed uscite saranno scaglionati: bisognerà aumentare il numero delle corse



Bolzano. «mancano ormai meno di due mesi all’inizio della scuola, ma ancora non sappiamo come dovremo riorganizzare il servizio. stiamo aspettando le direttive della provincia. speriamo che arrivino prima possibile, visto che su 650 mila corse annue di sad, il 35-40% riguarda il servizio scolastico». chi parla e sprona la provincia a fare presto, è mariano vettori, direttore generale della sad. anche la sasa che cura il trasporto urbano è in attesa delle linee guida della provincia, per capire quali misure si dovranno adottare.

Di certo c’è che la scuola - chiusa dai primi di marzo - in alto adige riaprirà il 7 settembre e la volontà è di puntare il più possibile sulle lezioni in presenza, ovvero in classe; ricorrendo alla didattica a distanza - usata durante l’emergenza covid - solo in casi eccezionali o nell’ipotesi sciagurata che ci sia una nuova ondata di contagi.

I dirigenti scolastici stanno lavorando assieme ai tecnici del comune, proprietario delle strutture, per misurare le aule e verificare se si riesce a mantenere le distanze. per questo ogni studente avrà una propria postazione: solo nel capoluogo sono già stati ordinati 590 banchi singoli.

Nuovi orari

Il distanziamento però - per cercare di ridurre al massimo il rischio contagio - dovrà essere mantenuto anche all’ingresso e all’uscita da scuola. Di qui la necessità di rivedere gli orari: non più un’unica campanella per tutti. Ma ingressi ed uscite scaglionate. Per cui ci saranno classi che entrano alle 8 e altre che iniziano le lezioni un’ora dopo. Lo stesso dicasi per l’uscita: si sta ipotizzando un primo scaglione alle 13.25 e un secondo alle 14.10.

«Questo implica - dice Vettori - una riorganizzazione importante anche del trasporto pubblico. Serviranno più corse. Che significa più mezzi e più autisti. E ovviamente più costi».

Lo si dovrà fare, perché gli orari di inizio e fine delle lezioni subiranno inevitabilmente delle variazioni. Ma anche perché non si potrà più avere corse in cui gli utenti - nello specifico studenti - staranno stipati come sardine. In tempi di Covid il distanziamento rimane una delle uniche armi a disposizioni, in attesa del vaccino.

Finora il problema non si è posto, solo perché molti uffici sono ancora in smart working e le scuole da marzo non hanno più riaperto. A questo si aggiunge la paura del contagio che fa preferire la bici o la macchina al bus.

«Con la riapertura delle scuole però - dice Francesco Morandi, presidente della Sasa - non sarà più così. Avremo un aumento degli utenti, per cui bisognerà attrezzarsi con più corse».

Le mascherine

Attualmente gli autobus viaggiano a piena capienza: non è più necessario - come era all’inizio - lasciare posti vuoti per garantire il distanziamento; ma resta l’obbligo della mascherina. Prescrizione che, nonostante i cartelli, non tutti rispettano. Per cui spesso e volentieri, si accendono le discussioni tra chi la mascherina la indossa e chi se ne infischia, con chiamata in causa dell’autista.

«Ma il nostro personale - dice Morandi - cosa può fare? L’autista è impegnato a guidare: non può certo fermarsi e obbligare i passeggeri a mettere la mascherina. Men che meno può fare delle multe. Si può sperare solo nella responsabilità delle persone». A.M.













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