la segnalazione

C’è anche chi dorme sotto zero

Binario 1: «Sono almeno 10 al giorno: serve una soluzione subito»



BOLZANO. A lanciare l’appello, per prima, in rete è stata Sofia Falaschi, volontaria di «Binario 1», da anni in prima linea nella lotta per aiutare e sostenere i migranti, di passaggio e non, in tutta la provincia. Negli ultimi giorni, sebbene sia stato aperto il Palasport in via Resia e la giunta comunale abbia deciso di aumentare i posti disponibili all’ex Alimarket in via Gobetti, c’é ancora chi è costretto a dormire all’addiaccio. Magari con qualche coperta ottenuta da Volontarius in stazione. Si tratta principalmente di giovani africani, in gran parte uomini, provenienti dalla Guinea, dal Senegal, dal Mali, dal Gambia, ma anche dall’Egitto. Tra loro, qualche volta, ci sono anche delle donne con bambini minorenni. L’altra notte è toccato ad una famiglia di egiziani, con un ragazzino di cinque anni, che ieri era semi-assiderato e faticava ancora a capire dov’era finito esattamente. Per Sofia Falaschi, che anche ieri, come tante altre volte, è andata al parco di via Stazione a portare qualcosa di caldo ai richiedenti asilo, è soprattutto una questione di civiltà. Queste persone, tra l’altro, sono in transito, vogliono raggiungere i parenti nel Nord Europa e vorrebbero solamente potersi riparare da qualche parte - anche nella saletta riscaldata della stazione - in attesa di ripartire. «Diciamo che si tratta soprattutto di una questione di civiltà», sottolinea la battagliera volontaria di Binario 1. «Persino a Roma hanno deciso di tenere aperte le metropolitane per consentire a chiunque di non dormire sotto zero. A Bolzano, nonostante da qualche tempo con ex Alimarket e palazzetto dello sport si siano trovati dei posti per far dormire i richiedenti asilo sotto un tetto, continuano i volontari a trovare per strada alcuni di questi immigrati, rimasti fuori per mancanza di posti o perché appena arrivati, o ancora senza documenti. Parliamo sempre di una decina di persone, quindi neppure tanti. Mi rivolgo a chi legge questo articolo e può intervenire per cambiare le cose...trovare un tetto a queste persone è soprattutto un atto di civiltà. Ma già da questa sera».

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