C’è un “tesoretto” per scuola e ambiente ma per ora è bloccato

Il sindaco e l’assessore Zaccaria: «Sono disponibili 58 milioni Sappiamo che farne ma sono vincolati ad abbattere i debiti»


di Simone Facchini


MERANO. Su un punto hanno insistito: "È una favola quella secondo cui la giunta non sa come utilizzare il "tesoretto", ossia l'avanzo amministrativo di 58 milioni di euro".

Presentando il conto consuntivo 2015 del Comune, ieri il sindaco Paul Rösch e l'assessore alle finanze Nerio Zaccaria hanno smentito spaccature in seno alla giunta sul piano degli investimenti.

Anzi, hanno affermato di avere già pronto il programma e queste sono le voci più consistenti: il 38% è destinato al settore scolastico, il 12% all'ambiente soprattutto attraverso il risanamento energetico di più edifici pubblici, il 12% alla Municipalizzata per progetti avviati ancora dall'esecutivo Januth. A proposito, "ben 33 milioni, quindi un’ampia fetta dell'avanzo, servirà per finanziare progetti elaborati nella precedente legislatura". Tra i quali, per esempio, la nuova scuola di Sinigo.

Ma altri dettagli non sono stati forniti, perché sulla disponibilità del "tesoretto" grava un'incognita, che, di fatto, sarebbe all'origine dell'impasse. A spiegarla è stato Zaccaria: "La legge nazionale impone di utilizzare l'avanzo solo per l'abbattimento del debito, senza la possibilità di indirizzare i soldi sugli investimenti. Si tratta di una disposizione di vecchia data, introdotta e poi stralciata dall'ultimo governo Berlusconi, ripresa da Monti ma senza che i Comuni si siano allineati più di tanto, ma che ora si richiede di rispettare".

Non solo al Comune di Merano: a tutte le municipalità. Già, ma per quali sarebbero le conseguenze? Detto che la questione è in fase di studio da parte del Consorzio dei Comuni e di altri esperti e che una soluzione potrebbe profilarsi sul piano politico, attualmente i debiti delle casse di via Portici ammontano a circa 50 milioni.

Volendo, si potrebbe agire come la legge impone, estinguere i mutui e per finanziare gli investimenti domandare nuovi prestiti alle banche, peraltro a tassi al momento vantaggiosi. Ma così operando il Comune dovrebbe pagare alla Cassa depositi e prestiti una penale da 5 milioni, salasso che la giunta vuole a tutti i costi evitare.

Entro giugno se ne saprà di più, nel frattempo al consiglio comunale la settimana prossima sarà sottoposto un consuntivo in cui le entrate (112 milioni) sono salite del 35% rispetto all'anno precedente, a fronte di uscite (81 milioni) calate del 2%. L'impennata degli incassi è dovuta per una grossa fetta a due operazioni: i 15 milioni per la fusione Aew-Sel e i 3,6 per la prima rata dell'acquisto dello Zarenbrunn da parte della Provincia. Continua a diminuire l'indebitamento pro capite, 1.335 euro, in calo su base annua di 177 euro. Erano quasi 2.000 cinque anni fa. Inoltre, nel 2015 per il rimborso prestiti sono usciti 6,8 milioni, oltre 2 in meno rispetto al 2014: sono i frutti, ha spiegato Zaccaria, della scelta di usare 2 milioni di disponibilità per cancellare mutui con interessi gravosi.

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