Cade e muore sotto gli occhi del marito

La vittima è un’escursionista della Repubblica Ceca di 53 anni. È precipitata per quaranta metri in un crepaccio



MARTELLO. È morta sotto gli occhi del marito, precipitando in un crepaccio per una quarantina di metri.

La tragedia si è compiuta nella tarda mattinata di ieri nel gruppo dell’Ortles-Cevedale. “Tre Cannoni” il nome della zona dell’incidente, segnalata da altri escursionisti proprio per la presenza di fenditure nel ghiaccio. In una di queste è precipitata C.I. del 1963, una donna della repubblica Ceca. Si è salvato grazie alla piccozza l’uomo, un anno più anziano, della stessa nazionalità. Lunga e impegnativa l’operazione di soccorso che ha impegnato una quindicina di uomini.

L’allarme è scattato venti minuti prima di mezzogiorno segnalando un incidente avvenuto lungo la traccia fra la cima del Cevedale, 3.769 metri, e il rifugio Casati, cinquecento metri più sotto. Il punto è stato localizzato a quota 3.350 sotto la cima Tre Cannoni. È qui che per una qualche ragione non accertata la coppia ha tolto la corda. Stavano scendendo dopo aver raggiunto la vetta del Cevedale. Assieme a loro c’era una terza persona, rimasta estranea alla dinamica.

In un attimo si è compiuto il dramma. Slegata, la donna è caduta nel crepaccio senza riuscire a trovare un modo per aggrapparsi e bloccare la caduta. Una fenditura subdola, apertasi sotto i loro piedi, ha provocato il volo della cinquantatreenne che si è fermato con un tonfo sul fondo della voragine, a circa quaranta metri di profondità. Dopo aver picchiato sul fondo l’alpinista è stata coperta dal ghiaccio misto neve che si è distaccato nella dinamica. Il marito nello stesso frangente è invece riuscito a trovare appiglio con la piccozza. Questione di attimi. L’imprudenza di slegarsi a lui è costata solo lievi ferite. Grave, gravissima quella nell’animo per aver visto precipitare la moglie.

Nei paraggi si trovavano due gruppi di escursionisti altoatesini che hanno sentito le richieste di aiuto e a loro volta hanno lanciato l’allarme. In Val Martello si sono preparati gli uomini del soccorso alpino del Brd (allertati anche i colleghi di Solda il cui intervento non si è tuttavia rivelato necessario) che sono stati trasferiti in più tornate sul posto con il Pelikan 1 che nel frattempo si era alzato in volo da Bolzano. Raggiunto il luogo i soccorritori si sono trovati di fronte a una situazione complessa e rischiosa. Dopo essersi calati per quaranta metri nella fenditura a “V” hanno dovuto liberare la donna dal ghiaccio e dalla neve che l’avevano coperta, utilizzando un compressore e dei secchi. Quando il corpo è stato recuperato era già privo di vita. È plausibile che l’escursionista ceca sia deceduta sul colpo.

La salma è stata elitrasportata al campo sportivo della Val Martello. Gli accertamenti sono stati curati dai carabinieri della locale stazione. Per aiutare il marito nei primi momenti dopo la tragedia è intervenuta l’assistenza spirituale.

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