Calcoli e aliquote si pagherà così
SU COSA SI PAGA. Il presupposto d’imposta dell’Imu è il possesso di immobili, e quindi di fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli. L’Imu si paga anche sull’abitazione principale. Quando...
SU COSA SI PAGA. Il presupposto
d’imposta dell’Imu è il possesso di
immobili, e quindi di fabbricati,
aree edificabili e terreni agricoli.
L’Imu si paga anche sull’abitazione principale. Quando calcoleremo l’Imu da versare sarà importante
avere chiaro il “tipo” di fabbricato su cui si effettua il pagamento: ogni fabbricato infatti fa parte di una determinata categoria catastale.
CHI DEVE PAGARE. Il proprietario
dell’immobile, il titolare del diritto di usufrutto, il titolare del dirittod’uso, il titolare del diritto
d’abitazione, il titolare del diritto
di enfiteusi, il titolare del diritto di superficie, il concessionario di aree demaniali, il locatario nel caso di immobili concessi in locazione finanziaria (leasing).
BASE IMPONIBILE. La base
imponibile è il valore nel quale
viene applicata l’aliquota per la
determinazione dell’imposta. Per
tutti i i fabbricati iscritti al catasto, il punto di partenza per il calcolodella base imponibile è la rendita. Dunque: si prende la rendita al catasto al 1 gennaio di ogni anno, rivalutandola del 5% e
moltiplicandola per i coefficienti
previsti in base alle diverse
categorie catastali. Esempio: per la categoria A (da A1, abitazione
signorile, ad A9, castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici) il coefficiente è 160. Per la categoria A10 (uffici e studi privati) il coefficiente è 80.
ALIQUOTE. L’aliquota valida per
l’abitazione principale è dello
0,4%. Il Comune può aumentare o
diminuire l’aliquota fino allo 0,2% (quindi questa aliquota può variare da un minimo dello 0,2% a un massimo dello 0,6%). In tutti gli altri casi (ad esempio le seconde case e gli immobili produttivi) vale l’aliquota base dello 0,76%, che il Comune può aumentare o diminuire dello 0,3% (quindi questa aliquota può variare da un minimo dello 0,46% a un massimo dell’1,06%).
Un discorso a parte riguarda infine i fabbricati agricoli. L’aliquota è dello 0,2% e il Comune può diminuirla
fino allo 0,1%. Ma va ricordato che la legge provinciale prevede la tassazione solo su alcune fattispecie di fabbricati agricoli strumentali.
I Comuni dovranno deliberare l’aliquota tra 0,1 e 0,2% su situazioni come agriturismi, abitazioni per i dipendenti, uffici dell’azienda agricola, immobili utilizzati per conservazione,commercializzazione e trasformazione dei prodotti agricoli.
QUANDO VA PAGATA. Entro il 18
giugno bisognerà versare il primo
acconto dell’Imu. Per quanto riguarda L’abitazione principale il contribuente può scegliere se
pagare in tre o in due rate l’Imu
dovuta calcolando l’aliquota dello
0,4%. La seconda rata è dovuta
entro il 17 settembre, la terza (il
saldo sulla base delle regole
definitive, cioè con le aliquote
stabilite dai Comuni) entro il 17
dicembre.
Per la seconda casa e gli immobili non residenziali si può pagare solo in due rate (scadenze: 18 giugno e 17 dicembre), la prima calcolata sulla base dello 0,76%, la seconda a saldo sulle aliquote
definitive.