Calderoli «benedice» il patto Lega-Svp 

Bessone e Vettorato verso la giunta. Così l’ex ministro ha risolto la crisi: resteranno tre senatori in Alto Adige


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Sorpresa Calderoli. L’ex ministro dà il via libera al programma Svp-Lega per la giunta («un buon lavoro») e porta in dote la soluzione alla crisi sulla legge taglia-parlamentari. Il contenzioso è stato chiuso ieri a Bolzano con un colpo di teatro firmato dall’ex ministro: l’Alto Adige conserverà tre senatori, invece dei due previsti dal disegno di legge costituzionale. E saranno tre anche in Trentino, come Calderoli ha annunciato a Trento al governatore Fugatti, prima di arrivare a Bolzano. Nel testo approvato in commissione al Senato la nostra regione scendeva a quattro senatori, rispetto ai sette attuali. Con l’emendamento annunciato da Calderoli, concordato con il ministro Riccardo Fraccaro (per avere la copertura del M5S), i senatori in regione saranno sei (cadrà il settimo eletto con il proporzionale). Svp euforica per il successo politico, ma non solo. Con grande probabilità il senatore tagliato sarebbe stato italiano. Definito il programma, nei prossimi giorni Lega e Svp decideranno gli assessori e le competenze. Le incertezze sembrano ormai sciolte: per la Lega dovrebbero entrare Massimo Bessone e Giuliano Vettorato, il che significa che la casella scoperta della Svp andrà a Maria Hochgruber Kuenzer. Questo è quanto trapelato nelle scorse ore, ma ci sono ancora margini per cambi di scenario.

LA GIORNATA. Roberto Calderoli è arrivato a Bolzano nella sua doppia veste: relatore al Senato del disegno di legge sul taglio dei parlamentari e delegato di Matteo Salvini per le trattative di giunta. I due ruoli sono entrati in corto circuito quando il disegno di legge ha provocato la reazione della Svp (non tutta) e di Vienna per il mancato coinvolgimento di Provincia e Austria nella procedura. Visto che il taglio dei senatori coinvolgeva anche Trento, il governatore leghista Maurizio Fugatti avrà avuto un ruolo nella soluzione che garantisce sei senatori in regione. Prima tappa ieri mattina a Trento per Calderoli, accompagnato da Massimo Bessone, poi incontro con l’Obmann della Svp Philipp Achammer e infine vertice largo in consiglio provinciale: il presidente Arno Kompatscher, Achammer, i senatori Julia Unterberger, Meinhard Durnwalder e Dieter Steger, gli eletti leghisti Bessone, Rita Mattei, Giuliano Vettorato, Carlo Vettori e il deputato Filippo Maturi. Poi seduta di Calderoli solo con i leghisti. E infine un salto di Calderoli a salutare il vecchio amico Luis Durnwalder. Con Kompatscher torna il sereno: si sentiranno nei prossimi giorni per discutere degli assessori.

ACCORDO FATTO. Un’ora di discussione tra Lega e Svp, poi l’annuncio. Calderoli dà il via libera al programma, che domani a Nalles verrà messo ai voti del Parteiausschuss della Svp. Per la Lega l’ultima parola arriverà da Matteo Salvini. «Sono contento del risultato», così Calderoli, «Ora proveremo, dopo lo studio dell'aumento di competenze per le regioni ordinarie, ad intervenire anche su quelle a statuto speciale». Kompatscher, che ne ha parlato con la ministra delle Regioni Erika Stefani, cita la competenza sull’ambiente. È tornato anche il tema della toponomastica. Calderoli è sbottato: «Non vi siete ancora stufati di parlarne?». Il vice presidente del Senato non ha chiesto ulteriori modifiche al programma. E le divergenze sull’Europa? Nel testo del famoso prologo (modificato), così Calderoli, «ho ritrovato un'Europa con le radici cristiane, un'Europa dei popoli, delle Regioni, in sostanza i principi di Maastricht rinvigoriti e rigenerati. Su questo mi troverete sempre con le porte aperte».

GLI SCENARI DI GIUNTA. Non c’è ancora una decisione sugli assessori leghisti. Calderoli anticipa: «Ho le mie idee, che vanno condivise con i consiglieri e con Salvini». Si terrà conto, anticipa, «delle competenze delle persone». Lo schema, come anticipato, sembra definito, con Bessone e Vettorato in giunta e Rita Mattei vice presidente del consiglio provinciale. Vettori si è autoescluso dall’inizio, dichiarandosi soddisfatto del ruolo di capogruppo. Con i due assessori troverebbero soddisfazione le due anime leghiste. Calderoli riterrebbe importante anche l’esperienza come ex assessore comunale di Vettorato (Laives). Che questo garantisca la pace interna, è tutto da vedere. La sponsorizzazione di Christian Bianchi su Vettorato come vicepresidente della giunta preannuncia il prossimo terreno di scontro. Chi sarà il vicepresidente italiano? Quanto alle competenze, oltre a scuola e cultura italiana, le deleghe per la Lega potrebbero spaziare su edilizia abitativa, ambiente o energia.

I SENATORI. Il disegno di legge costituzionale prevede la riduzione del Parlamento a 400 deputati e 200 senatori. I deputati passerebbero in Trentino Alto Adige da 11 a 7 e i senatori da 7 a 4. La crisi con la Svp si è aperta sui senatori, perché il mancato coinvolgimento di Provincia e Austria è stato interpretato come una violazione del Pacchetto. Kompatscher aveva chiesto l’intervento di Vienna, Calderoli ha risposto: gelo totale con il presidente, grande cordialità con Achammer. Ieri Calderoli ha presentato una soluzione che è andata oltre le migliori aspettative della Svp. Il suo emendamento prevede che «tutte le Regioni e le Province autonome avranno almeno 3 senatori», con l’eccezione di Molise (2) e Aosta (1). Evitato il taglio dei senatori, dicono Kompatscher e Achammer «il caso è perfettamente chiuso, non serve neppure l’intesa con l’Austria». Kompatscher sottolinea: «È di straordinaria importanza il riferimento costituzionale alla Provincia autonoma». Steger conclude il pomeriggio: «Su alcuni temi sono in dissenso, ma non avrei mai dubitato dello spirito federalista della Lega». Da Vienna la soddisfazione di Sebastian Kurz. Calderoli assapora il colpo di teatro: «Sono autonomista veramente, vengo da una famiglia in cui mio nonno nel 1950 ha fondato il partito autonomista bergamasco».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Il caso

Chico Forti, si avvicina il rientro in Italia: ha lasciato il carcere di Miami: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
L'ANNUNCIO Giorgia Meloni: "Chico Forti torna in Italia"

Attualità