Campi da tennis alla Ssv: l’Ussa impugna al Tar

Delibera della giunta. Il sindaco: mi spiace ma non potevo fare diversamente. Il legale dell’associazione: subito la sospensiva


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il dado è tratto: dopo settimane di rinvii e tentennamenti, ieri la giunta comunale ha assegnato la gestione dei campi da tennis di via Parma all’Ssv Bozen. E l’Ussa, per voce del suo legale, ritenendosi lesa dalla decisione, ha preannunciato l’intenzione di impugnare la delibera giuntale dinanzi al Tar non appena verrà pubblicata, per chiedere l’immediata sospensione del provvedimento. Il rischio concreto, ora, è che a farne le spese siano i ragazzi, perché il futuro prossimo dell’impianto sportivo è tutto tranne che chiaro e lineare.

L’avvocato Giancarlo Massari, legale dell’Ussa, è laconico: «Visto l’esito della delibera, l’Ussa si tutelerà con le opportune impugnazioni». Si chiederà la sospensiva al Tar e si contesterà la legittimità della delibera. «La gara è andata deserta, ma l’Ussa non aveva rinunciato, bensì soltanto espresso una riserva». Si sarebbe dovuta fare una seconda gara, invitando tutti, «Ussa compresa».

«Abbiamo approvato la delibera - ha spiegato invece il sindaco Luigi Spagnolli - perché nonostante tutti gli approfondimenti che ho richiesto non sussistono elementi giuridicamente fondati per interrompere il procedimento amministrativo. Questa per lo meno l’interpretazione data dai nostri dirigenti. Se poi il presidente dell’Ussa Bosin vorrà ricorrere e avrà ragione, bene, a quel punto vorrà dire che i nostri dirigenti si erano sbagliati». Il sindaco però non se l’è sentita di prendere una decisione «in contrasto con le valutazioni dei nostri tecnici». Spagnolli tiene inoltre a sottolineare: «Mi dispiace perché nei 15 anni durante i quali l’Ussa aveva gestito l’impianto si era creata una partnership per molti aspetti importante; purtroppo adesso sono subentrate queste nuove regole. Personalmente non le condivido: sono convinto che il fatto di dover mettere in gara la gestione degli impianti sportivi, se da un lato costringe le società sportive da un punto di vista organizzativo - non vale più la logica del volontariato puro, bisogna dimostrare professionalità - dall’altro lato snatura il concetto stesso di sport. La società sportiva diventa impresa gestionale, e questa non sarebbe il suo core business».

Spagnolli conclude preannunciando delle possibili novità: «Mi dispiace per com’è andata e per come sta andando questo mondo. Mi chiedo veramente fino a che punto val la pena ormai che il Comune mantenga in capo a sé la gestione degli impianti. Come giunta stiamo facendo delle riflessioni, in attesa della delibera provinciale con le norme di attuazione della legge sugli impianti sportivi». A Trento «è stata costituita la Asis, una società che gestisce tutte le strutture: assessori e giunta si occupano solo di programmazione generale dello sport ma l’attività sportiva si svolge senza che ci sia la necessità di lavoro da parte del Comune. Mi dispiace, da un lato, perché tutto questo distaccare gli amministratori comunali dalla vita reale della città non li porta ad essere più vicini ai cittadini». D’altro canto, «non capisco perché devo metterci la faccia quando le decisioni vengono prese da altri».













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