Candidato sindaco cercasi Spunta Stefano Rebecchi

Il nome del funzionario piace al gruppo di Don Renner che lanciò Spagnolli Lillo lavora a un partito di raccolta. Svp, ipotesi una lista civica d’appoggio


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Candidati sindaco? Chiedete a Don Paolo.... Al Geis, che si è riunito l'altra sera dopo un po' di tempo che non accadeva, rispondono così. Il Geis (Gruppo ecclesiale di impegno sociopolitico), è il laboratorio da cui, dieci anni fa, uscì il nome di Spagnolli. E Don Paolo è monsignor Renner. E allora, il nome? «Ci stiamo pensando. E al momento giusto lo proporremo», dice Don Paolo. Una minaccia? «Nooo, solo un contributo». E quando lo direte? «In zona Cesarini. Perchè queste cose vadano a buon fine bisogna saper aspettare. Il momento giusto a volte, è proprio l'ultimo». Alla riunione hanno partecipato in molti. C'era anche Spagnolli. E pure Elio Cirimbelli: «Ho proposto - dice- Stefano Rebecchi. L'architetto del Comune. È il tipo di persona che andrebbe bene. Non è partigiano di nessuno, ha equilibrio, conosce il municipio...». Insomma, la macchina dei movimenti trasversali si è messa in moto. Perchè la situazione è molto simile a quella post dimissioni di Benussi di dieci anni fa: emergenziale. Ed è una situazione in cui i partiti tradizionali sembrano incapaci di uscire da una crisi molto evidente. Si è riunito il Geis, si stanno sentendo i cattolico-mergheritini-centristi intorno a Stablum e alla Scelta civica bolzanina. Si è mosso anche il centrodestra: Lillo, ex consigliere di Forza Italia, ha proposto di creare un "movimento di raccolta degli italiani". Voci affidabili, dicono che sono già in atto contatti tra lui e il mondo di cui sopra. Insomma, l'universo moderato che prova a tessere relazioni di qua e di là dal Piave, tra sinistra e destra. Poi c'è la Svp. Oltre ai due Brugger che chiedono volti nuovi altrimenti apparirà una civica, c'è fermento nel mondo tedesco "governativo". L'idea che sta prendendo corpo ancora in modo confuso è la creazione di una lista interetnica a fianco di quella della Stella Alpina con in cima un candidato sindaco di lingua tedesca ma sostenuto anche da italiani.

Se il gruppo cattolico moderato intorno a Stablum e ai centristi bolzanini si muove per contatti ancora personali, il Geis lo fa in modo più strutturato. Colloqui, riunioni. L'ultima, l'altra sera, è stata la prima dopo tanto tempo. «Cercheremo, d'ora in avanti, di individuare candidati che siano persone con esperienze di servizio per il bene comune», dice Don Renner. E chiarisce: «Ci muoviamo in un ambito bilingue ed interetnico. Pensando al di sopra delle parti. Con un occhio di riguardo, magari, all'esperienza del Pd ma senza preclusioni in altri settori politici. Nulla contro i partiti - aggiunge - ma molto contro il partitismo". Bisognerebbe, in questa fase, secondo Don Paolo "che i partiti tradizionali e la politica classica facessero un passo indietro. Con Kompatscher si avverte un nuovo clima. Noi insistiamo con il rinnovamento...». Anche per Elio Cirimbelli sarebbe bene guardare oltre gli schieramenti: «Quando presentammo Gigi alla Kolping- ricorda - c'era molto gelo tra i democratici. E anche adesso, non sarebbe il caso che il Pd facesse un bel congresso per resettarsi? Noi? Guardiamo lì ma anche nel centrodestra. Non siamo per escludere ma per includere esperienze politiche e umane similari».

CENTRODESTRA. Enrico Lillo ha gettato un sasso nello stagno. Sempre insofferente verso compagni di strada meno moderati di lui (CasaPound, Biancofiore, Lega) adesso propone un movimento di raccolta degli italiani. La vecchia idea della Svp italiana? «Non è così. Vorrei fare uscire dal frigorifero le migliaia di voti di elettori di centrodestra ma moderati, stanchi di aggressioni verbali e desiderosi di governare accanto ai sudtirolesi, non contro». Voglia di governo, basta opposizione a oltranza. «Trovare intese con persone capaci di fare anche delle rinunce, di buona volontà, in grado di togliere il governo della città dal ricatto della sinistra-sinistra. Ma anche dall'abbraccio mortale di una destra-destra solo rivendicativa» aggiunge. Insomma, se i cattolici e i centristi chiamano, una parte della destra risponde. Già sono avvenuti i primi contatti.

AREA VOLKSPARTEI. Una parte della Svp sta guardando con attenzione alle grandi manovre per cercare un candidato sindaco italiano non legato all'alleanza con Sel. Un'altra guarda fuori. Legge le interviste ai due Brugger e sta lavorando, così confermano voci autorevoli, ad una lista che affiancherebbe, ma non troppo, la Svp e che avrebbe una caratteristica che la Svp classica non può permettersi: sarebbe interetnica. Con la Volkspartei quasi sicuramente Blockfrei ( a meno di sorpresa da Don Renner...) questa lista avrebbe un candidato tedesco ma supportato da altri nomi italiani. Pescherebbe nel mondo dell'economia, della cultura e delle professioni. E potrebbe proporsi come possibile, naturale, alleata di uno schieramento italiano trasversale.













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