Cantina Cortaccia brinda all’Expo
Sei mesi al padiglione bielorusso grazie a Stahlbau Pichler «Un’occasione imperdibile per aumentare le esportazioni»
CORTACCIA. Sei mesi allo stand bielorusso dell’Expo gestito da Stahlbau Pichler per accentuare la già buona vocazione internazionale, la riduzione da tre a due delle linee di vino e un nuovo posizionamento di mercato: sono queste le tre mosse che dovrebbero consentire alla cantina di Cortaccia, una delle più piccole in Alto Adige, di continuare a volare, anche in termini di fatturato.
La cantina è stata fondata nel 1900, ha 180 soci ed una superficie coltivata di 170 ettari tra 250 e 900 metri di altitudine (l'85 per cento dei terreni si trova proprio a Cortaccia). La produzione annua di bottiglie è di circa 1,1 milioni e i mercati di riferimento sono in continua evoluzione: l'export si attesta al 20 per cento, la vendita fuori provincia è del 22 per cento mentre il 58 per cento dei prodotti viene ancora venduto in Alto Adige.
Ma la vera novità, di quest’annata, è ovviamente la partecipazione all'Expo, un palcoscenico di eccellenza per presentare i vini e spingere sull'internazionalizzazione. «Per sei mesi saremo allo stand bielorusso gestito da Stahlbau Pichler, dove cercheremo di sfruttare la grande visibilità», spiegano i vertici della cantina. La presenza a Milano fa parte della nuova strategia di comunicazione e marketing che l'azienda della Bassa Atesina ha messo a punto. Tra le altre novità la cantina ha previsto un nuovo packaging, ma anche la partecipazione a diversi appuntamenti fieristici di livello internazionale e una nuova homepage.
«Queste iniziative - spiega il presidente Kofler - rientrano nel progetto 2020, che mira a creare una nuova immagine della cantina di Cortaccia. Abbiamo un solo obiettivo: diventare nell'arco di pochi anni una delle aziende del settore più rinomate della provincia di Bolzano. Ma non solo».
E questo a prescindere dalle dimensioni relativamente ridotte, perché è il prodotto di nicchia, quasi sempre, a fare la differenza.
Kofler e il suo team hanno deciso di seguire il motto “Poco ma buono” anche nell’offerta di vini: «Ci siamo impegnati a ridurre il numero delle linee da tre a due. In futuro avremo quindi la nostra linea di punta Terroir, con cinque nuovi vini con uve provenienti da vigneti singoli, e la linea Selection. Questa semplificazione serve, da un lato, a dimostrare ai nostri clienti che puntiamo sempre di più sulla qualità dei prodotti, e dall’altro, ci aiuterà anche nella vendita al di fuori dei confini provinciali».
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