Cantine di Gries, il rione teme il caos in via Fucine

La proposta dell’assessore Lorenzini: potrebbe diventare una strada residenziale Il piano di recupero prevede 100 alloggi e 320 box. Niente entrata dalla piazza


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il piano di recupero delle cantine di piazza Gries al centro di una movimentata assemblea popolare tenutasi alla sala della circoscrizione. I residenti temono il caos viabilistico, specie in via delle Fucine. Per risolvere - come si è anticipato ieri sera - la via potrebbe diventare residenziale, ossia percorribile a passo d’uomo solo dai residenti nella medesima strada. Come spiegato dal vicesindaco Baur, dall’assessore Lorenzini e dai tecnici municipali, il piano di recupero delle cantine di Gries, i cui lavori partiranno presumibilmente entro il 2018, quando sarà pronta la nuova mega cantina sociale di San Maurizio dove verrà trasferita la produzione, prevede un impatto davvero notevole in una zona assai delicata. Dieci edifici, fra i tre e i cinque piani, in media alti quattro. Rispetteranno la distanza di dieci metri dagli edifici confinanti, quelli fuori dai terreni delle ex cantine. Nella porzione nord dell’areale verrà ricavata un’area verde che il Comune è riuscito a portare a casa come pubblica (aperta a tutti) anche se insisterà su terreno privato. Attraverso l’areale delle cantine verranno realizzati due percorsi pedociclabili, uno da piazza Gries a via Fucine, un altro perpendicolare al primo, dal centro delle attuali cantine verso via Vittorio Veneto; si sfrutterà la stradina di accesso all’ex tennis.

E fin qui i vantaggi. Gli svantaggi, per confinanti e residenti in zona, non mancheranno di certo e saranno soprattutto legati all’elevatissimo numero di box auto interrati che verranno realizzati: 320. Una sentenza del consiglio di stato, ottenuta dai confinanti, ha impedito che l’accesso motorizzato avvenisse da piazza Gries, ossia dall’attuale entrata delle cantine sociali. Si dovrà quindi sia entrare che uscire utilizzando via delle Fucine, tramite due distinti accessi stradali bidirezionali. Una terza opzione, ma soltanto per uscire e non per entrare nel nuovo mini rione, sarà costituita dalla via del tennis di cui sopra, che verrà utilizzata sia per le bici che per le auto. Via delle Fucine rimarrà a senso unico verso sud, come oggi, ma dovrà sopportare l’ulteriore carico delle auto legato ai garage (il Comune stima se ne muoveranno 80 al giorno, il 25% del totale) e, per di più, di una ciclabile bidirezionale. Il tutto in una stradina senza marciapiedi, stretta, tortuosa, già oggi pericolosa perché traversata costantemente da un elevato numero di ciclisti contromano e pedoni in direzione opposta rispetto a quella delle auto. Su via Vittorio Veneto - dopo il terribile pasticcio combinato nei mesi scorsi con il tentativo di far passare la ciclabile davanti alla macelleria Grünberger e poi in vicolo Crocifisso, poi abortito per l’insurrezione di mezzo quartiere - verrà prolungata la ciclabile dall’incrocio con via delle Fucine fino alla stradina del tennis, entrando nella quale le bici potranno poi raggiungere in sicurezza piazza Gries e innestarsi sulla pista di corso Libertà, che nel 2018 verrà rivoluzionata: diventerà bidirezionale solo sul lato nord, quello del convento di Muri. Queste, almeno, le intenzioni. Si dovranno espropriare cinque terreni confinanti su via Vittorio Veneto. Alla assemblea è emerso anche che durante il cantiere, circa due anni e mezzo di lavori, i mezzi pesanti entreranno e usciranno tutti solo da piazza Gries, passando proprio davanti al centro genitori-figli Elki...

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