«Canto un’altra canzone e do fastidio»

BOLZANO. L’opposizione non distribuirà le carte, ma può sorvegliare cosa accade su quei tavoli. È questo il ruolo rivendicato da Florian Kronbichler (Sel-Verdi), che si carica sulle spalle il ruolo...



BOLZANO. L’opposizione non distribuirà le carte, ma può sorvegliare cosa accade su quei tavoli. È questo il ruolo rivendicato da Florian Kronbichler (Sel-Verdi), che si carica sulle spalle il ruolo di sudtirolese che stona.

Un’altra canzone. «È la prima volta che un sudtirolese entra in Parlamento e la Svp non è abituata. In nome dell’autonomia dovremmo cantare tutti la stessa canzone, ma è la “loro” canzone», sorride il parlamentare. Dopo la sua intervista all’Alto Adige sull’autonomia, Kronbichler ha sentito volare i dardi dell’irritazione Svp. Ha voluto tematizzare questo conflitto tra due visioni diverse.

Ci manca solo la Consulta. «E ora il giudice costituzionale. Con la mia intervista ho fatto imbestialire qualcuno della Volkspartei, e già si leva il grido al delatore. Mi danno della spia. E, spiacente, me ne vanto: il potere va spiato. Lo ritengo il mio primo dovere, da deputato di opposizione, e se anche non lo fossi: la verità deve essere accettata», racconta il deputato su facebook, «Ho detto che a forza di chiedere, di ricattare, di esagerare, perdiamo il capitale più prezioso in politica, che è la credibilità. E come esempio ho portato l’emendamento che la Svp ha portato in commissione alla Camera sul progetto di legge di riforma costituzionale: in esso, con prima firma del deputato Schullian, il partito dell’onnipotenza chiede che uno dei cinque giudici della Corte costituzionale eletti dal Parlamento vada ad una minoranza linguistica, cioè alla Volkspartei. La richiesta non rischia di essere accolta, ovviamente, troppo presuntuosa (di fatti, Plangger, uomo Svp in commissione Affari costituzionali e uomo di buon senso, si è rifiutato di firmare l’emendamento), ma io sostengo che il solo fatto di porre la questione rechi danno alla nostra autonomia. Procedono con la massima del “più chiediamo e più otteniamo”, finendo per esagerare e per indispettire chi è ben disposto verso di noi».

Accontentarsi è una virtù. Quanto chiedere in nome dell’autonomia speciale? Quanto alzare l’asticella? Questa la riflessione di Kronbichler. «Accontentarsi, per loro è atteggiamento rinunciatario. Io invece sono profondamente convinto che oculatezza e senso della misura siano presupposti indispensabili di ogni politica sostenibile». Kronbichler prosegue la sua analisi della strategia della Svp per la difesa e l’allargamento dell’autonomia: «Chiedere l’introduzione di San Giuseppe come giornata festiva è ipocrita e ci rende leggermente ridicoli, ma non ci recherà alcun danno. Invece, chiedere soldi e posizioni che francamente non ci spettano, mettono a rischio la credibilità dell’autonomia intera. Perché lo Stato italiano dovrebbe comportarsi da partner leale dell’autonomia, se noi continuiamo a dar ragione ai peggiori pregiudizi dei nemici dell’autonomia: “a quelli (cioè a noi), più gli dai, e meno si accontentano”».

Il pulpito no. Il deputato della Svp Manfred Schullian ha raccontato nella sua intervista di ieri la sua stizza nel dovere rispondere alle accuse «voi privolegiati», mentre si scopre che Roma è Mafia Capitale, in mano a un impasto di criminalità e politica. Anche su questo Kronbichler puntualizza: «Non si parla mai abbastanza di mafia. Ma scendiamo dal pulpito».

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