Capitale della cultura, si va avanti Venezia resta capofila del nordest

Al vertice del comitato dei fondatori il sindaco veneto Orsoni conferma la candidatura per il 2019 Tommasini soddisfatto: «Adesso dobbiamo concentrarci sulla stesura del dossier ufficiale»



BOLZANO. Allarme rientrato. Resta la candidatura del Nordest per la Capitale europea della Cultura, con Venezia come capofila. L’accordo è stato raggiunto ieri nel vertice a Venezia convocato dal sindaco Giorgio Orsoni, che nelle scorse settimane aveva avanzato dubbi sulla sostenibilità giuridica di una candidatura proposta da un territorio esteso e non solo da una città. Nonostante perdurino le perplessità di Orsoni, il progetto prosegue. «L’obiettivo ora è stendere al più presto il dossier della candidatura», riferisce l’assessore provinciale Christian Tommasini rientrando dalla riunione del Comitato dei fondatori, cui ha partecipato con Alberto Pacher, presidente della giunta provinciale trentina, i rappresentanti di Veneto, Friuli Venezia Giulia e il presidente del Comitato promotore della candidatura Innocenzo Cipolletta. Dall'incontro, informa il comunicato ufficiale, «è emersa la condivisa volontà dei componenti il Comitato fondatori di valorizzare e mettere a frutto l'importante e proficuo lavoro svolto finora nell'interesse di tutti i territori coinvolti e pertanto di proseguire con determinazione nel progetto di Candidatura a Venezia con il Nordest Capitale europea della Cultura 2019 con rinnovato impegno. La Città di Venezia si è dichiarata disponibile a farsi promotrice del progetto, valorizzando l'esperienza maturata in questi anni di condivisione di iniziative culturali con i suoi partner. Il Comitato dei Fondatori ha dato mandato al presidente Cipolletta di redigere al più presto una road map operativa al fine di elaborare il dossier di candidatura». Orsoni avrebbe espresso anche ieri i suoi dubbi sul buon esito della candidatura, ma si è trovato in minoranza di fronte agli altri membri, tutti invece ottimisti e decisi andare avanti e con Venezia, obbligatoriamente, in prima fila. Di qui il sì di Orsoni, che non se l’è sentita di «rompere» con il sistema nordestino e che ha chiesto però che si passi al più presto alla fase operativa del progetto, con una “squadra” che affianchi Cipolletta nella preparazione del dossier da presentare entro settembre e la nomina del nuovo direttore di candidatura dopo le silenziose dimissioni di Maurizio Cecconi. «Riteniamo che le perplessità normative avanzate dal sindaco Orsoni sulla candidatura siano superabili» commenta il vicepresidente della Regione Veneto Marino Zorzato. «È stato importante confrontarsi per ribadire la validità del progetto», aggiunge Tommasini, «l'incontro ci ha dato modo di chiarire alcuni aspetti del bando e di confermare che il progetto di candidatura è importante al di là del risultato. Ci permette di investire nel binomio cultura-economia e di far crescere il territorio. E anche la città di Bolzano dovrà e potrà essere protagonista della candidatura con un maggiore convolgimento nel processo».

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