I prezzi

Caro casa, sos di Bolzano ai Comuni 

Prende corpo l’idea della “città metropolitana“. Per allargare anche alle politiche abitative i coordinamenti attuati per la viabilità con Appiano o Laives. Presto un vertice tra sindaci. Già ora migliaia di bolzanini trovano casa fuori dal capoluogo, infittendo la schiera dei pendolari 



BOLZANO. Il caro casa a Bolzano non è stato scosso dalla pandemia. Come l'inflazione. È rimasto lì, fermo sui prezzi pre Covid. Una delle ragioni? Il comune poggia su una superficie potenzialmente abitativa di almeno un terzo inferiore a Trento. Rimedi? Ne sta emergendo uno che, se attuato, costituirebbe una rivoluzione: Bolzano città metropolitana.

In parole povere, includere nelle dinamiche immobiliari il territorio intorno al capoluogo. Predisponendo politiche concordate e condivise. E aprendo un tavolo in cui, accanto a Bolzano, siedano Laives, Appiano e gli altri soggetti istituzionali che già adesso dialogano col capoluogo sul fronte della viabilità e delle infrastrutture. Un tavolo come per il metrobus ad esempio. Così anche per la casa non pensare ognuno per sè coi propri fazzoletti ma cercare sinergie e coordinamenti. Magari chiedendo contributi alla Provincia o ricavando aree o muovendosi con gli espropri e i cambi di destinazione d’uso insieme. Allargando lo sguardo ai bisogni che emergeranno tra dieci o 20 anni in territori contigui.

Il ragionamento che sta prendendo corpo in municipio è questo: se per il metrobus si sono messi insieme tutti i comuni compresi nella linea perché non proseguire il dialogo anche per le politiche abitative? «Non si tratterà semplicemente di alleviare il carico di problematiche insediative bolzanine estendendolo nei dintorni - spiegano in Comune - ma di concordare costi e benefici tra territori contigui che già sono connessi, ad esempio, col traffico pendolare ».

Che la questione sia all'attenzione di molti lo dice anche l'intenzione del sindaco di Bolzano di avviare informalmente già ora il dialogo su questo terreno con i colleghi dei dintorni.

Usare virtuosamente il territorio in modo equilibrato, considerandolo più esteso di quanto non sia quello strettamente comunale, e ragionando come attuare politiche abitative correlate e sinergiche e non ognuno per conto suo aprirebbe un orizzonte meno emergenziale anche sul tavolo del caro casa. Già adesso, fanno osservare i tecnici comunali, i bolzanini si trovano a cercar alloggio in gran numero a San Giacomo, a Laives, ad Appiano, a Settequerce, finanche a Prato Isarco dopo aver inutilmente cercato una soluzione abitativa anche nei nuovi quartieri di espansione in via Resia e in via Druso. E magari in queste località confinanti hanno trovato la possibilità di acquistare un appartamento a prezzi mediamente inferiori di almeno un terzo rispetto a quelli bolzanini.

«Si tratta dunque di prendere atto di una realtà già presente e semplicemente di regolarla» osserva Renzo Caramaschi. Aprendo un dialogo strutturato e dunque non estemporaneo con tutti gli interlocutori sparsi a raggera intorno alla città. Punto di riferimento di questa operazione resta naturalmente la Provincia, che già è intervenuta su tutti gli altri tavoli in cui esistano chiare connessioni i e interessi comuni tra i municipi: dalle infrastrutture viarie al tracciato del metrobus, finanche in quelli delle ciclabili a lunga percorrenza. Mettendo su uno stesso tavolo più sindaci .

«Considerando Bolzano inserita in un territorio di riferimento molto più esteso di quello che le appartiene sulla carta - spiegano in Comune - ecco che una " città metropolitana " potrebbe essere in grado di affrontare le emergenze abitative su una scala di maggior respiro».

Anche perché la soluzione attesa, vale a dire il progetto Areale col nuovo quartiere che dovrà sorgere sul terreno lasciato libero dai binari, sta rallentando la sua marcia.

Tra costi lievitati della bonifica, difficoltà a trovare interlocutori e necessità di mettere a punto con precisione le cornici amministrative e contrattuali. E con le difficoltà lievitano anche i tempi di attuazione, previsti ormai non più a medio ma a lungo termine. Di qui la necessità di mettere in campo politiche abitative " con l'esistente ". E l'esistente a Bolzano, dopo la conclusione dei Prati di Gries, è terminato. P.CA.













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