Casanova con Firmian Nasce il nuovo quartiere

La riforma del decentramento separa i nuovi rioni dalla storica Don Bosco Circoscrizioni con meno consiglieri e distinte per creare un’identità più forte


di Alan Conti


BOLZANO. Rione e quartiere possono anche sembrare sinonimi, ma per Casanova e Firmian si tratta di un confine da attraversare. La riforma del decentramento promossa dalla commissione comunale, infatti, vede Don Bosco spacchettarsi in due con le zone d’espansione destinate a comporre un nuovo quartiere tout court. L’operazione è politica nel comporre una nuova Circoscrizione, ma infila radici anche nella costruzione di un’identità. Aspetto assai più ideale.

«Da un punto di vista tecnico - spiega l’assessore competente Luigi Gallo- si dividono i 15.000 abitanti della Don Bosco storica dagli 11.000 di Firmian e Casanova. Si tratta di rioni affini per storia, composizione sociale e bisogni. La stessa zona più antica ha una sua omogeneità. Mi sembra una scelta sensata da un punto di vista urbanistico, sociale e storico». Si aggiunge, però, un nuovo Quartiere ma la sede, beffardamente, rimarrà per entrambe in piazza Don Bosco. «E’ una soluzione temporanea poi potremmo trovare uno spazio nella costruenda palazzina dei servizi a Firmian o altrove. Le Circoscrizioni saranno due, ma con la riduzione generale a sette consiglieri per organo si passa da 11 componenti a 14 totali. Con l’aggiunta che le nuove zone avranno più antenne sul territorio. Si tratta, infine, di una delle misure utili alla costruzione di una nuova identità complessiva. Aspetto che Don Bosco ha radicato e definito da anni». Mercoledì 7 gennaio, intanto, è atteso il parere dell’attuale Circoscrizione che conta la presidente Francesca Gigliotti e la vice Helen Ellecosta proprio tra i residenti di Casanova. «Purtroppo - l’opinione della prima - credo che a perderci sia Don Bosco che ha già dovuto rinunciare alla biblioteca. Dal mio punto di vista il rimanere attaccati a una realtà storica come l’antico rione attorno a via Resia potrebbe essere utile a entrambe le realtà». Perplesso è anche il consigliere Marco Caruso: «Gries ha oltre 30.000 abitanti, Don Bosco 27.000. Non capisco perchè il primo possa tranquillamente continuare ad esistere mentre il secondo viene considerato troppo grande». Il collega Francesco Mafrici guarda al problema della sala polifunzionale: «Con il nuovo assetto Don Bosco la perderà. Non credo abbia molto senso». Il parere circoscrizionale, insomma, per ora vira sullo scettico. Più favorevole, invece, Marco Casanova Borca abitante nel nuovo rione, ma consigliere di Europa Novacella. «Secondo me la possibilità di moltiplicare i canali di ricezione dell’amministrazione sul territorio è sempre una scelta positiva. Potremmo contare su più voci e più attenzione ».

Tra i residenti, invece, le opinioni si spaccano in due. Da una parte chi saluta con entusiasmo la possibilità di camminare da soli intravedendo un’accelerata anche sul fronte dei servizi e chi si preoccupa di perdere un’importante stampella. Qualcuno agita anche la prospettiva di un cambio di colore del bollino per il parcheggio. In realtà entrambi gli orizzonti non dipendono strettamente dalla formazione di un nuovo Quartiere. I bollini, infatti, sono stabiliti dall’ufficio mobilità e non seguono i confini territoriali delle Circoscrizioni mentre l’iter dei lavori di costruzione delle strutture per i servizi segue circuiti lontani da quelli dell’amministrazione di Quartiere.

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